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11:44:00 - 25 GIUGNO 2015

Il sindaco di Davoli replica alla Consigliera Regionale Pari Opportunità sul mancato rispetto della quota di genere

Il sindaco di Davoli replica alla Consigliera Regionale Pari Opportunità sul mancato rispetto della quota di genere -

“Occorre lo svolgimento da parte del sindaco di una preventiva e necessaria attività istruttoria preordinata ad acquisire la disponibilità allo svolgimento delle funzioni assessorili da parte di persone di entrambi i generi. Laddove non sia possibile occorre un’adeguata motivazione sulle ragioni della mancata applicazione del principio di parti opportunità”.  Traendo spunto dalla circolare del ministero dell’interno del 24 aprile 2014 sulla “rappresentanza di genere”, il sindaco di Davoli, Giuseppe Papaleo, ha risposto alla diffida alla consigliera regionale di parità, Maria Stella Ciarletta.
Quest’ultima, negli ultimi giorni, ha scritto all’amministrazione comunale di Davoli sul mancato rispetto della quota di genere nella formazione della giunta comunale.
Non passano poche ore e la risposta del primo cittadino è già di ritorno alla consigliera: “Nel nostro caso, ho formato la giunta con la presenza di tre uomini e una donna, in quanto, pur avendo attivato tutte le procedure richieste dalla circolare, è risultato oggettivamente impossibile varare un esecutivo che rispettasse la parità di genere”. Papaleo ricorda a Ciarletta di essersi “adoperato per varare una giunta nel rispetto delle quote previste dalla normativa Delrio, rivolgendo l’attenzione alle cinque donne (tre elette in consiglio comunale e due rimaste fuori) che facevano parte della lista risultata vincitrice delle elezioni. Di queste solo una donna ha espresso la disponibilità a ricoprire l’incarico di assessore”.
Poi il passaggio fuori, all’esterno, “interpellando alcune donne che avevano i requisiti di eleggibilità e compatibilità a ricoprire la carica di assessore, ma anche questo tentativo non ha prodotto risultati positivi”. Inoltre, il sindaco deve convocare il consiglio comunale entro 10 giorni dalla proclamazione e nei successivi 10 giorni il consiglio si deve svolgere: quindi l’attività istruttoria è stata limitata a quest’arco temporale, al fine di non incorrere nella più grave sanzione di nomina di una commissario ad acta da parte dell’autorità competente, che avrebbe determinato lo scioglimento del consiglio.

Il sindaco Papaleo ha citato la sentenza del Consiglio di Stato del 24 luglio 2014 e la sospensiva concessa dal Consiglio di Stato al Comune di Montalto Uffugo in relazione alla sentenza del Tar su un caso simile: nella prima fattispecie, “il sindaco- si legge nel dispositivo- deve dare conto, per motivi obiettivi, di essere stato impossibilitato a garantire l’effettività parità di genere”.

Papaleo, in definitiva, ha fatto sapere a Ciarletta che “si adopererà con  ulteriore attività istruttoria a reperire un’ulteriore figura femminile, che abbia la competenza e la professionalità per ricoprire l’incarico di assessore”.

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