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12:46:00 - 25 GIUGNO 2015

IL GIORNALISTA FERRARA RISPONDE AL PM PRESTIPINO SU MAFIA CAPITALE: 'HAI PRESO QUATTRO CRAVATTARI..'

IL GIORNALISTA FERRARA RISPONDE AL PM PRESTIPINO SU MAFIA CAPITALE: 'HAI PRESO QUATTRO CRAVATTARI..' -

Continua il botta e risposta tra l’ ex pm di Reggio Calabria, Michele Prestipino, e il giornalista Giuliano Ferrara, sullo scandalo Mafia capitale.  Lo spiega in un’ intervista apparsa due giorni fa sul Fatto quotidiano dove paragona lo scandalo di mafia capitale alla Palermo degli anni ’80 dove, secondo il procuratore, nessuno voleva ammettere l’ esistenza di cosa nostra. Prestipino parla di un nuovo modello, quello romano, diverso da tutti gli altri modelli malavitosi:  ‘parlando in generale- dice il pm- il genoma dell’ associazione mafiosa prevista dall’ articolo 416 bis è il metodo mafioso’.  Quando si parla di mafia sembra ripetersi, però, la ‘storia dello struzzo’ dice ancora l’ ex magistrato: Il procuratore aggiunto che ha sconvolto Roma con l’ inchiesta Mondo di mezzo, sotto la guida del procuratore Giuseppe Pignatone, che vede nel negazionismo dello scandalo romano di oggi, molte analogie con il passato di cosa nostra e ‘ndrangheta.  Non si è fatta attendere la replica di Ferrara: il direttore del Foglio ribatte cominciando proprio dal titolo: ‘Roma come Palermo anni 80. Nessuno vuole vedere la mafia’: due affermazioni, queste, che il giornalista definisce ‘demenziali’ sottolineando, s’ intende, le virgolette. Definisce poi ‘comico’ l’ isolamento dei coraggiosi che hanno accusato di mafia Carminati, Buzzi e soci e lo sarebbe, anche, il paragonarsi addirittura a Falcone e Borsellino nella battaglia contro quelli che lui definisce, invece, ‘cravattari in combutta con funzionari municipali’. Per Ferrara è grottesco paragonare la Palermo degli anni ’80 alla vicenda romana; una battaglia, per il giornalista che sarebbe, invece, di ridotte dimensioni per cui mancherebbero anche i requisiti minimi per l’ accusa di associazione mafiosa ex art 416 bis: non ci sono, per Ferrara, gli elementi fondamentali quali le famiglie, il controllo del territorio, le armi, i morti a catena, le guerre urbane, le tradizioni criminali di Cosa nostra della Sicilia degli anni ’80. Insomma, dice Ferrara, se Roma è piena di buche , la Palermo degli anni ’80, invece, era piena di tombe.

Piera Galluzzo

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