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19:05:00 - 27 GIUGNO 2015

RESTYLING TRATTO CAMPO CALABRO – REGGIO DELL’A3

RESTYLING TRATTO CAMPO CALABRO – REGGIO DELL’A3 -

“Il prossimo avvio del restyling del tratto Campo Calabro – Reggio dell’A3, per un importo di 58 milioni di euro,  non può che essere accolto con soddisfazione anche perché l’Anas, finalmente, si è ricordata dell’obbligo di adeguare il tratto finale, quello che attraversa il territorio della Città metropolitana, di un’arteria  che, cantiere aperto per oltre vent’anni, è stata una delle cause del mancato sviluppo del territorio calabrese”.

Lo afferma il presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, il quale sottolinea che “questa decisione rischia di diventare un boomerang se la Regione Calabria, l’Anas e Trenitalia non adotteranno accorgimenti per limitare i disagi a migliaia di utenti della strada che  quotidianamente dovranno raggiungere la città capoluogo”. Ed indica dei servizi alternativi, come una navetta su rotaia  tra la stazione ferroviaria di Villa San Giovanni  e Reggio – Omeca.

“Le pregresse esperienze, purtroppo, non lasciano spazio a rosee previsioni: per questo siamo preoccupati e  lanciamo un appello per impedire che nei prossimi due anni Reggio piombi nel caos che metterebbe, ancora di più, in ginocchio l’asfittica economia di questa parte della provincia. Mentre chiedo – dice ancora il Presidente Raffa – interventi tendenti a mitigare i disagi,  auspico  che l’ Anas, diversamente da come ha fatto durante il lungo periodo di ammodernamento di quest’arteria, non occupi il territorio costringendolo all’emarginazione, ma provveda ad attuare adeguate opere di compensazione a beneficio dei comuni interessati dal sovraccarico della viabilità alternativa, comunale e provinciale. Su quest’aspetto e per impedire il ripetersi di una nuova colonizzazione del reggino, l’Amministrazione provinciale si farà promotrice di rilevanti iniziative, a cominciare dalla richiesta  di  un incontro  con il  Consiglio di Amministrazione dell’Anas.  La presenza nel nuovo CdA della professoressa Francesca Morace -  docente dell’Università Mediterranea, esperta e studiosa delle dinamiche dell’area dello Stretto -  rappresenta la nostra migliore garanzia per impedire che durante i due anni di lavori si ripetano quelle criticità che per tanto tempo hanno penalizzato intere generazioni e  pregiudicando   qualsiasi ipotesi di sviluppo del territorio”.  

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