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08:56:00 - 07 LUGLIO 2015

Locride (RC): valorizzare i borghi storici per rilanciare il turismo

Locride (RC): valorizzare i borghi storici per rilanciare il turismo -


I borghi antichi esistenti sul territorio della Locride sono un patrimonio turistico di immenso valore ma, al pari di tanti altri “tesori” non sono per nulla valorizzati. Ed è proprio quando arriva l’estate che la presenza di forestieri – che sono fortemente attratti dai centri storici – ci fa ricordare questo grande patrimonio. In effetti, a parte Gerace e Stilo che certamente sono le due “perle”della Locride e, peraltro, sono anche importanti per il settore turistico perché certamente le piu’ conosciute dal grande pubblico sarebbe  veramente importante puntare a far conoscere gli altri centri interni, molti dei quali, hanno motivi di attrazione di grande portata, dai palazzi d’epoca, ai resti storici, alle stesse  Chiese antiche. E appena il caso di ricordare l’importante opera conoscitiva messa in atto dl Fai che, negli anni recenti ha puntato la sua attenzione prima sulla Villa Romana di Casignana, poi sul Naniglio di Gioiosa Jonica e, quindi, proprio su un borgo antico, ovvero il centro storico di Siderno Superiore consentendo di far conoscere a molta gente la suggestiva importanza  di un borgo antico di notevole interesse storico ma anche di particolare bellezza visiva. Ciò grazie anche ad un itinerario appositamente studiato che ha consentito ad alcune migliaia di visitatori di ammirare gli antichi palazzi esistenti, gustando nel contempo un panorama eccezionale e respirando l’aria di un tempo percorrendo le caratteristiche viuzze del centro storico sidernese simili, peraltro, a quelle di tanti altri borghi antichi del retroterra della locride pressocchè sconosciuti. In effetti il caso di Siderno superiore, nel panorama locrideo non è isolato e dovrebbe servire da esempio per una vera promozione del territorio proprio perché far scoprire  i borghi antichi della Locride può servire ad alimentare le potenzialità da offrire agli ipotetici ospiti del territorio, come hanno ben capito alcuni operatori turistici che hanno iniziato a far convergere i turisti in questi luoghi approfittando anche delle bontà culinarie che vi si trovano. Il caso di Mammola e del suo “stocco” è emblematico al pari della pasta di casa di Zio Salvatore a Siderno superiore, della “soppressata” di San Giovanni di Gerace, del cacio cavallo di Ciminà,o delle polpette della “fontanella” di contrada Moschetta di Locri,  tanto per soffermarci ai posti, da questo punto di vista piu’ apprezzati. Perché, dunque, non sfruttare meglio queste possibilità con una attenta promozione capace di far conoscere i grandi tesori del territorio, molto spesso sconosciuti anche a coloro che vivono quotidianamente questa realtà. Certamente la valorizzazione di questi borghi – che deve necessariamente passare anche e soprattutto attraverso il coinvolgimento della gente che ancora vi ci abita – potrebbe servire a dare spinta turistica  al territorio e consentire anche un miglioramento della qualità della vita a coloro che ancora vi ci abitano. E non solo; potrebbe servire anche ad evitare il continuo spopolamento da parte delle nuove generazioni perchè – è bene ricordarlo – ancora oggi, purtroppo, i borghi antichi, soprattutto quelli piu’ piccoli e meno conosciuti vengono pian piano abbandonati proprio perché , privi di “movimento” e poco “attrattivi”. Una loro riscoperta, e quindi una loro valorizzazione, potrebbe portare, invece,oltre a dare piu’ spinta al turismo , anche  ad una inversione di tendenza, e, finanche ad un loro ripopolamento. Ecco, quindi, se realmente si vuole dare impulso turistico al territorio, e nel contempo aprire la strada a nuove possibilità economiche e sociali,  la necessità di “rivitalizzare” i borghi antichi della Locride.

Aristide Bava

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