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12:12:00 - 07 LUGLIO 2015

RIDUZIONI POSTI LETTO OSPEDALE DI LOCRI: LA DURA NOTA DI F.S.I

RIDUZIONI POSTI LETTO OSPEDALE DI LOCRI: LA DURA NOTA DI F.S.I -

Ancora una volta nell’UO di Cardiologia-Utic del P.O di Locri assistiamo all’ennesimo abuso da parte del Dr Michele Musolino, il quale, con nota n° 55/utic del 4 luglio scorso, indirizzata al Direttore Sanitario dell’Ospedale di Locri, al Direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza, al Direttore del  Dipartimento Ospedaliero e a tutti i Direttori delle UU.OO dell’ospedale di Locri, comunica che, con decorrenza immediata, sospende temporaneamente i ricoveri in Cardiologia/Utic dimezzando così i posti letto dagli attuali sedici a otto. Si apre coì la dura nota del sindacato, contro le motivazioni che  avrebbero indotto il dottore Musolino  a sopprimere i posti letto di Cardiologia e che sarebbero da imputare alla carenza di personale infermieristico e medico derivante dalla necessità di dover garantire loro il diritto alle ferie in un contesto già numericamente critico di risorse.Da quanto ci risulta, scrive il sindacato, quella del Dr. Musolino è senza alcun dubbio una distorta rappresentazione della realtà all’interno del reparto di Cardiologia – Utic dove la dotazione organica consta di ben 24 unità infermieristiche, 3 ausiliari e 13 medici, attualmente soltanto tre unità infermieristiche sono temporaneamente assenti, una per congedo legge ex art. 42 Legge 151/01 e le altre due per malattia.Non riusciamo davvero a comprendere come il Dr. Musolino, direttore dell’ U.O.  con una dotazione organica numericamente parlando da fare invidia ai maggiori centri di eccellenza di tutta Italia, possa decidere, indisturbato e nel silenzio più totale dei vertici aziendali, di ridurre il numero di posti letto disponibili proprio nel periodo, la stagione estiva, di maggiore affollamento determinando un allarmismo ingiustificato con notevoli ripercussioni negative nei confronti degli utenti i quali, saranno costretti a rivolgersi ad altre strutture ospedaliere, anche fuori Regione, per ricevere le cure con aggravio di spese sia per gli stessi che per l’azienda  che dovrebbe garantire nel proprio territorio.

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