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09:20:00 - 17 LUGLIO 2015

Cartoline dall'antica San Luca.

Cartoline dall'antica San Luca. -


Un matrimonio d’amore era assolutamente fuori posto: invece d’innamorarsi i giovani dovevano “pensare con la testa” – nemmeno si potesse pensare con altri organi - a cose più serie: prima ad “accasare” le sorelle e poi, magari, se proprio non s’imbattevano in un miglior partito, a sposare una prima cugina per non frazionare ulteriormente la già spezzettata proprietà. L’amore sì…quello era roba per signori!
Nella convinzione del paese, l’innamoramento, un sentimento naturale e piuttosto diffuso tra l’umanità, si mutava in un attentato all’autorevolezza dei vecchi saggi e ad un sistema economico, che bene o male, aveva consentito al borgo di sopravvivere nei secoli.
Cadevano, però, in flagrante incoerenza i capifamiglia, quando, al termine di stressanti trattative - durante le quali, e si perdoni la volgarità, tiravano immancabilmente a fregarsi -, informando della buona riuscita del baratto coniugale parenti ed amici, concludevano soddisfatti: “Eh, se i due ragazzi “si vogliono”, noi non possiamo impedirlo: dobbiamo rispettare la loro volontà, altrimenti che uomini saremmo?!” 
Comunemente i due ragazzi non soltanto non “si volevano” ma ignorando spesso persino d’essere merce di nuziali traffici, risultavano alla fine le sole vittime di una finzione che, finalizzata alla perpetuazione dello status quo di un paese lontano dal sospettarne uno diverso, prevaleva sempre sulla verità. Per cui alla fine lei si ritrovava con uomo ed un pezzo di terra sul quale avrebbe sputato sangue per l’intera esistenza, e lui con una donna ed una casa nella quale avrebbe fatto ritorno poche volte al mese. Ma era solita storia dei paesi poveri: “Se i ragazzi si vogliono…”

MARIO NIRTA 

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