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16:55:00 - 18 LUGLIO 2015

Capigruppo Regione: 'Restituire alla Calabria il cranio del brigante Villella'

Capigruppo Regione: 'Restituire alla Calabria il cranio del brigante Villella' -

"Il cranio del brigante Giuseppe Villella va restituito alla Calabria e segnatamente al suo comune d'origine, Motta Santa Lucia, per darne dignitosa sepoltura. Si tratta di un cranio simbolo dell'ancora attualissima questione meridionale e del non ancora rimosso pregiudizio antimeridionale". E' uno dei punti cruciali della mozione, depositata formalmente alla Segreteria generale del Consiglio regionale della Calabria, promossa dal capogruppo della lista "Oliverio presidente" Orlandino Greco e sottoscritta da tutti gli altri presidenti dei Gruppi consiliari, di maggioranza e di opposizione (Sebi Romeo, Pd, Flora Sculco, Calabria in rete, Giuseppe Giudiceandrea, DP; Giovanni Nucera, La Sinistra; Fausto Orsomarso, Gruppo Misto; Francesco Cannizzaro, Casa delle Libertà; Alessandro Nicolò, Forza Italia; Giovanni Arruzzolo, Ncd).
La mozione, che verosimilmente sarà discussa al primo Consiglio regionale utile, "impegna il Presidente e la Giunta regionale a promuovere ogni utile iniziativa, affinché si giunga alla restituzione, ai discendenti o alle Amministrazioni comunali di origine che ne avessero fatto richiesta (come nel caso del cranio del brigante calabrese Giuseppe Villella da parte del Comune catanzarese di Motta Santa Lucia), delle spoglie trattenute nel Museo di Antropologia Criminale 'Cesare Lombroso' di Torino".
Polo museale, è spiegato nella mozione, "riaperto dopo oltre 60 anni di oblio, dove sono esposti ben 904 crani, oltre a scheletri, cervelli e macabri oggetti della collezione privata di Cesare Lombroso, medico veronese capostipite del razzismo scientifico, autore delle teorie che accostano le caratteristiche fisiche degli individui ai difetti mentali e ai comportamenti criminali su cui si e' fondata la piattaforma ideologica del razzismo di matrice nazista. Una raccolta che Lombroso allestì procedendo, per anni, a scorticare cadaveri, mozzare e sezionare teste, effettuare i più orripilanti interventi su individui ritenuti criminali, malati di mente, omosessuali e prostitute unicamente per le misure di parti del cranio e del corpo".
"Le aberranti teorie del Lombroso e dei suoi seguaci, nel periodo post-unitario - ricorda Orlandino Greco - contribuirono a pregiudicare la matrice unitaria, la coesione nazionale e l'equilibrato sviluppo del Paese, applicando malevolmente all'interno della Nazione i teoremi sulla presunta inferiorità razziale delle popolazioni del Mezzogiorno".

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