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02:29:00 - 19 LUGLIO 2015

PORTO DELLE GRAZIE: QUELLA STRANA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE QUALI INTERESSI NASCONDE?

PORTO DELLE GRAZIE: QUELLA STRANA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE QUALI INTERESSI NASCONDE?  -

E' strana la nostra terra, quando si cerca di tutelare interessi pubblici allora si brama al privato, quando invece si tutela il privato allora compare mafia e 'Ndrangheta. La storia del Porto delle Grazie di Roccella Jonica ha veramente dell'incredibile se non fosse altro che per anni si è chiesta una gestione che si occupasse finalmente in modo concreto della struttura rendendola produttiva ed efficiente. Ora che da circa un anno il momento è arrivato, dopo più di un decennio trascorso tra ricorsi e contro-ricorsi, la gestione pubblica non stà più bene e dunque bisogna ricorrere ad una interrogazione parlamentare, anzi due, per chiedere  ai Ministeri dei Trasporti, dell'Economia e dell'Interno verifiche sul Bando di gara pubblicato dall'Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. (INVITALIA), di proprietà del Ministero dell'Economia, per la cessione della partecipazione societaria del Porto delle Grazie. I signori parlamentari interroganti che vi elenchiamo in seguito, magari qualche nome vi è familiare, certamente hanno seguito la storia del Porto delle Grazie, certamente nel tempo hanno risolto tanti problemi della struttura, ora magari a completamento del loro lavoro svolto desiderano che non cada nelle mani della mafia e dunque nell'interrogazione chiedono  testualmente "l'adozione di provvedimenti urgenti di sospensione dell'avviata procedura, in attesa che si faccia chiarezza, inoltre chiediamo ai ministri competenti di adottare tutte le misure necessarie a garantire la piena trasparenza nella procedura in corso di cessione delle quote, nel loro acquisto e nella successiva gestione dell'infrastruttura turistica, tenendola al riparo dal rischio di infiltrazione mafiosa, tenuto conto della presenza pervasiva della criminalità organizzata e dei tentativi di permeare istituzioni ed economia legale nel territorio in cui ha sede il porto. "

 Di fatto i senatori: Cervellini, Petraglia, Uras, Mussini, Vacciano, Molinari,  Orellana, Bignami, Bencini e Mastrangeli ed il parlamnetare Demetrio Battaglia stanno affermando che se il Porto delle Grazie mantiene le proprie quote pubbliche, e che certamente finiranno di proprietà del Comune di Roccella Jonica allora c'e' il rischio che la "mafia si impossessi della struttura" al contrario se il porto diventerà a maggioranza privata allora la legalità sarà stabilita, e nella struttura sarà scongiurato ogni rischio di infiltrazione. Ma i nostri cari parlamentari dove vivono? Certamente non in Calabria, eccetto due, parliamo di Molinari e Battaglia. Il primo ex Movimento cinquestelle, vive a Cosenza e che al Porto di Roccella è certamente venuto, almeno per cenare ne siamo certi. Il secondo è di Reggio Calabria in quota PD,  iscritto sul registro degli indagati dalla Procura di Reggio Calabria nell’inchiesta “Erga Omnes” in merito alla cosiddetta Rimborsopoli alla Regione Calabria. anche lui al Porto è venuto, lo ricordiamo certamente in periodo elettorale.   

 A preoccupare in particolare i nostri scrupolosi parlamentari sono a loro dire "alcune procedure opache in merito al frazionamento dei lotti e ai limiti di accesso alla gara; oltre alle modifiche effettuate da INVITALIA ad alcune fondamentali condizioni del bando, dopo aver avuto conoscenza dei soggetti realmente interessati all'acquisto. "

In particolare preoccupa , la riserva della quota del 31% in favore degli enti pubblici - che avrebbero potuto avere interesse alla partecipazione per l'acquisto di Porto delle Grazie - è stata resa nota solo dopo la scadenza dei termini per poter accedere al “data room”. 

La vera preoccupazione, il vero rischio in tutta questa vicenda è che il Porto delle Grazie rimanga a stragrande maggioranza pubblico e magari del Comune di Roccella Jonica (RC). Questa preoccupazione nasconde certamente altri interessi, che sono tutelati come è lampante da alcune correnti politiche.

GIUSEPPE MAZZAFERRO 

 

 

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