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09:10:00 - 25 AGOSTO 2015

ARRESTATO LATITANTE INTERNAZIONALE AFFILIATO AD UNA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE DEDITA ALLE FRODI INFORMATICHE E TELEMATICHE

ARRESTATO LATITANTE INTERNAZIONALE AFFILIATO AD UNA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE DEDITA ALLE FRODI INFORMATICHE E TELEMATICHE -


Premiata l’intensificazione dei servizi di prevenzione nella città di Cosenza,
predisposta per il periodo festivo, a ridosso di ferragosto.
A finire nella rete dei Finanzieri della Sezione Operativa Pronto Impiego della
Compagnia di Cosenza è stato un cittadino rumeno, di 36 anni, sul quale
spiccava un mandato di arresto europeo.
L’uomo, ricercato sul territorio dell’Unione Europea per il reato di associazione a
delinquere finalizzata alla frode informatica e telematica, risulta affiliato ad un
gruppo criminale specializzato nella clonazione di carte di credito e bancomat
grazie alle quali è riuscito a sottrarre ingenti somme di denaro dai conti correnti
di cittadini europei. Le vittime, infatti, sono inglesi, olandesi, spagnoli, cechi,
austriaci, rumeni ed italiani.
Dopo aver scontato una prima condanna nel carcere di Lubiana (Slovenia), nel
2013 S.C. si era reso irreperibile, al fine di evitare la pena definitiva a sei anni di
reclusione e per questo l’Autorità Giudiziaria di Romania ha emesso a suo
carico un provvedimento di ricerca ed arresto provvisorio a scopo di
estradizione a livello comunitario.
La latitanza è terminata in Cosenza, dove è stato sottoposto a controllo dai
“baschi verdi” della locale Compagnia, impegnati nel dispositivo attuato per
l’intensificazione dei controlli in città nel principale periodo di ferie estive.
In particolare i finanzieri, insospettiti dall’incongruenza tra la nazionalità della
persona e quella del veicolo, munito di targa spagnola, hanno approfondito ed
esteso le ricerche al “Sistema di Informazione Schengen”, banca dati nella quale sono riportati tutti i soggetti ricercati dalle Autorità dei Paesi aderenti
all’Accordo di Schengen.
L’uomo è stato, quindi, tratto in arresto e associato alla Casa Circondariale di
Cosenza, a disposizione della Corte d’Appello di Catanzaro che dovrà decidere
in merito alla sua estradizione nel Paese di origine per scontare i sei anni di
reclusione.

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