Sono state rese note le motivazioni della sentenza con la quale il tribunale del riesame di Reggio Calabria il 20 luglio scorso ha confermato i domiciliari per l’ex assessore regionale Luigi Fedele, coinvolto nell’indagine “erga omnes “ sui rimborsi del consiglio regionale della Calabria. Per il riesame Luigi Fedele “ha utilizzato sovvenzioni pubbliche previste dalle leggi regionali per se e per altri consiglieri e ottenuto rimborso per spese diverse”. Nel mirino in quasi duecento pagine di motivazioni i soggiorni in alcuni hotel di Roma, Montecarlo, Londra, New York , il Casinò di Campione d’Italia e poi i 42 mila e 700 euro spesi nel ristorante le Macine di S Eufemia d’Aspromonte di proprietà del figlio Diego. Secondo il tribunale vengono distinte due fasi la prima dove venivano emessi documenti falsi a fronte di operazioni mai avvenute, documenti utilizzati da Fedele per autoliquidarsi i relativi importi a titolo di rimborso. Nella seconda fase, risalente a fine 2010, per il tribunale del riesame a fronte di emissione di documenti di spesa falsi , l’ex assessore regionale effettuava pagamenti in denaro attraverso la carta di credito intestata al PDL.