NEWS

12:38:00 - 04 SETTEMBRE 2015

CITTANOVA: SEQUESTRATI 250 MILA EURO DI BENI AI FACCHINERI

CITTANOVA: SEQUESTRATI 250 MILA EURO DI BENI AI FACCHINERI -


Ammonterebbe a 250 mila euro il valore dei beni sequestrati, ieri, dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale di Pisa su disposizione della Corte d'Appello di Reggio Calabria ad esponenti ritenuti continigui alla 'ndrina dei Facchineri. L'esecuzione della misura è il proseguimento di una pregressa condanna definitiva a carico di Rocco Facchineri uno dei componenti del clan, attualmente detenuto. Lo rende noto la Guardia di Finanze per mezzo un comunicato stampa. "A seguito di tale condanna e su specifica delega della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Reggio Calabria, si legge, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Pisa, hanno avviato approfonditi accertamenti volti ad acquisire ulteriori elementi atti a dimostrare la disponibilità di beni dal valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati o all'attività economica esercitata, ovvero che costituissero il frutto delle attività illecite perpetrate dagli uomini del clan. All'esito delle indagini, dalle quali è emersa la riconducibilità in capo ad un soggetto residente in provincia di Pisa, ed appartenente 'ndrina dei Facchineri, di un consistente quanto ingiustificato patrimonio composto da unità immobiliari ed autoveicoli, frutto delle illecite condotte poste in essere dall'associazione, la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, ha avanzato alla Corte d’Appello una proposta di applicazione della misura patrimoniale, del sequestro finalizzato alla confisca, del relativo patrimonio, quantificato in circa 250.000 euro. La Corte d'Appello, condividendo la proposta formulata ed apprezzandone l'urgenza, ha emesso un Decreto di Sequestro preventivo e confisca dei beni, delegando il Nucleo di Polizia Tributaria di Pisa che ha dato esecuzione al provvedimento procedendo al sequestro e confisca di immobili situati nella campagna pisana, di un autoveicolo e quote di un terreno. Nell'accogliere la proposta di sequestro, la Corte d'Appello, ha motivato il provvedimento sottolineando, da un lato la forte sproporzione tra i redditi dichiarati e il valore dei beni acquisiti, dall'altro il periculum in mora, ossia la possibilità che il condannato o terzi compiano atti di disposizione dei beni, finalizzati a sottrarre gli stessi alla definitiva misura di sicurezza patrimoniale".

ALESSANDRA BEVILACQUA

« ARCHIVIO