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09:47:00 - 05 SETTEMBRE 2015

Locri (RC): Pino Mammoliti (Pd) al sindaco Calabrese ''rinunciate all’aumento di indennità''

UNO SCHIAFFO ALLA POVERTA’

Locri (RC): Pino Mammoliti (Pd) al sindaco Calabrese ''rinunciate all’aumento di indennità'' -


Caro Sindaco prima di separarmi in via definitiva dal mio impegno istituzionale voglio sollecitare la tua, unitamente a quella della maggioranza che senza batter ciglio ti sostiene, sensibilità sulla opportunità di rinunciare all’aumento di indennità di carica.
Ho apprezzato, manifestandolo pubblicamente, la passione e la fermezza da te dimostrate in alcune vicende che riguardano indistintamente la vita dei nostri concittadini. Così come ho, unitamente al gruppo consiliare di appartenenza, contestato tantissime scelte amministrative. Oggi la irragionevole volontà di aumentare l’indennità di carica ti pone in una condizione di diffide, impossibile difendibilità. Non dobbiamo difendere tutto di noi, ma solo ciò che vale; perché l’idea di riscatto sociale che appartiene a tutti e ciascuno non sia travolta ed umiliata per la nostra condizione di disparità che deriva dallo status di rappresentanti istituzionali, disparità alimentata in modo subdolo da una folle legislazione e, qualche volta, da una volgare e arrogante forza numerica.
Le battaglie di legalità su più fronti condotte e con varie forme ispirate (penso alla lettera a Gesù, all’incatenamento per difendere il presidio sanitario, la necessità di chiarezza sulla gestione delle Fondazioni, la dignitosa difesa dell’identità culturale e sociale locridea) oggi vengono fortemente mortificate dalla lievitazione del ventisette istituzionale. Sia chiaro la legge lo consente ma ricordati che spesso il Legislatore produce più danni di un mafioso, perché dalla sua ha la legittimazione dello Stato e, consapevole di ciò, commette i più grandi crimini sociali.
La ‘Ndrangheta va combattuta in ogni dove, senza tregua e senza la perniciosa retorica dell’antimafia di salotto. Così come dev’essere esaltata la nobiltà dell’azione politica eliminando ogni dubbio ed ogni sospetto. Chi esercita una azione pubblica dev’essere come la moglie di Cesare: al di sopra di ogni sospetto.
Purtroppo spesso avviene, per la fragilità della condizione umana, che i politici diventino come Cesare: il marito ideale per ogni moglie e la moglie ideale per ogni marito.
La questione morale in Italia è ancora irrisolta, a Locri come a Roma la c.d. “zona grigia” della classe dirigente, in senso lato intesa, riesce ad insidiare la collettività con meno ferocia della criminalità ma capace di produrre danni irreparabili. In particolare penso ai tanti notabili Locresi che hanno fatto scempio delle casse comunali, ancora oggi imperversanti continuano a divorare corpo e anima di questa città con la protezione di una Magistratura sempre più dormiente e significativamente connivente -nei confronti dei reati commessi contro la pubblica amministrazione- che ha determinato il fermo di Locri per almeno trent’anni. Ospedale docet!
Rinuncia ad aumentare lo stipendio agli amministratori e ne riceverai onore, soprattutto in questo tempo di povertà e precarietà, in modo perpetuo. Se proprio costretti ad aumentare le vostre spettanze, il 40% devolvetelo creando ad hoc una voce in bilancio da destinare al sostegno alla povertà, senza possibilità di richiedere indietro le vostre rinunce.
Un’ipotesi così fatta -che insieme necessaria ed ambiziosa- va ben al di là di una astratta idea di riscatto sociale. Varrebbe assai poco , tra qualche tempo, perdonarci qualcosa, se tutti indistintamente risultassimo imperdonabili. Per questo è in gioco la responsabilità e il rischio di ciascuno ed è esigente la chiamata all’intelligenza ed al buon senso. Per quanto tagliente possa apparire questa scommessa, non potete e non possiamo essere riluttanti se vogliamo rimanere fedeli al nostro popolo. Non c’è spazio per un’attesa o peggio ancora per una ingiustificabile giustificazione. Lo devi alla memoria dei migliori locresi, lo devi ai contemporanei, lo dobbiamo ai nostri figli.

 Pino Mammoliti

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