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12:34:00 - 07 SETTEMBRE 2015

MEZZOGIORNO, DA POTENZA I GOVERNATORI FANNO SCUDO: 'DA SOLI NON SI VA AVANTI'

MEZZOGIORNO, DA POTENZA I GOVERNATORI FANNO SCUDO: 'DA SOLI NON SI VA AVANTI' -

All'appello mancavano solo Sicilia e Campania. Erano, infatti, tutti presenti, ieri, al "Laboratorio per il Sud", il dibattito organizzato in occasione della festa della Cgil in Basilicata. Sul palco oltre al governatore Mario Oliverio c'erano Marcello Pittella della Basilicata, Michele Emiliano in collegamento Skype dalla Puglia, il vicepresidente dell'Abruzzo Giovanni Lolli e il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso. Tutti i politici hanno preso la parola per ricordare al governo centrale che il Mezzogiorno è sempre più alla deriva, azzoppato, così come lo dipinge l'ultimo rapporto Svimez, dalla vitale necessità di pianificazione.  
"Ora è necessaria una nuova cultura ed un approccio diverso per riaccendere attenzione generale sui problemi del Mezzogiorno, ha dichiarato Mario Oliverio, l'iniziativa della Cgil, che parte da qui, è su questa scia. Bisogna che gli investimenti sulle infrastrutture necessarie entrino nella legge di Stabilità. Non è possibile, ha continuato il governatore calabrese, che da Reggio Calabria a Roma ci voglia tre volte il tempo che, con l'Alta velocità, ci si impiega per andare da Roma e Milano. Come si vogliono sanare le diseguaglianze?". Un'iniziativa, quindi, lungimirante quella del sindacato lucano, che ha messo nella propria agenda la questione meridionale, prima ancora che il caso scoppiasse a livello nazionale con la diffusione dei dati Svimez e la successiva lettera di Saviano sulle colonne di Repubblica che a inizio mese avevano spinto il premier Renzi a convocare una direzione ad hoc. Il padrone di casa, Marcello Pittella, ostenta un suo successo: il 30 per cento degli introiti fiscali sui pozzi di petrolio in Val d'Agri è ora assegnato alla Regione. Ma, precisa, niente ricerche di giacimenti in mare e quelli di terra sono il massimo, per impatto ambientale, che la Basilicata può dare. Un'occasione, insomma, servita per mettere insieme analisi e soprattutto proposte anche in vista di quel masterplan sul Sud annunciato da Renzi. Spinoso resta anche l'argomento dei finanziamenti statali e comunitari come il vecchio problema delle grandi opere. La gran parte dei governatori presenti a Potenza, condivide le stesse preoccupazioni per le trivelle in mare, per i ritardi strutturali, per la competitività quasi inesistente. Terreno su cui il confronto con il capo di governo e di partito si fa urgente quanto scivoloso. Ma di carne da mettere a cuocere ce ne sarà ancora tanta. Oltre ad elencare i problemi i governatori hanno voluto promettersi di adottare una strategia comune. Da soli non si va avanti e la speranza è che la luce accesa ieri non rimanga confinata nella sola piazza potentina. 



ALESSANDRA BEVILACQUA

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