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10:52:00 - 14 SETTEMBRE 2015

GASTRONOMIA: MAMMOLA CITTA' DA DIECI E LODE

GASTRONOMIA: MAMMOLA CITTA' DA DIECI E LODE -


Ho letto con vivo stupore e amarezza la “Classifica estate 2015”, apparsa sulle pagine 12 e 13 di “Riviera” del 6 settembre 2015, dove “nuove bussole del divertimento e della cultura si illuminano” nel territorio della Locride.

Tuttavia, senza entrare nel merito dei giudizi espressi dall’estensore della classifica e senza polemica alcuna, mi sia consentito di esprimere una mia coscienziosa e scrupolosa valutazione per quel che riguarda le iniziative inserite in calendario dall’Amministrazione Comunale e dalla Pro Loco di Mammola, col precipuo intento di riqualificare e rilanciare un territorio che da qualche tempo si avvale di risorse umane e naturali alquanto interessanti.

Preliminarmente bisogna affermare che Mammola brilla di luce propria, accarezzata dalle acque limpide e terse del fiume Chiaro. “Là, vicine, sono le fragole succose e vermiglie, come labbra di donnetta «novecento»; più in là, ascose, son le modeste mammolette, i fiori di velluto prediletti dagli amanti; più in là, ancora, i ciclamini, rosei come volti di bimbi, e i fiorellini d’oro che crescono a ciuffi e odorano di silvestre; sulla Limina, le belle distese alberate, i panoramici piani, l’autentica montagna rude e vigorosa” A. Barillaro.

Cosicché, in questa torrida estate, Mammola ‘non avverte la nostalgia del mare’ ma della sua montagna, non è coperta da “un sole blando che oltre a puntare sui peccati di gola ha mostrato ben poco”. E’ questo, a mio avviso, un grave errore da evitare se non si vuole scadere in uno scientismo di maniera, in una terra che necessita, invece, del contributo di tutti per riscattarsi dai mali atavici che da sempre la affliggono.

Mi sia consentito, allora, di esprimere un voto, e assegnare a Mammola dieci e lode, non solo per il lusinghiero successo riscosso dalle varie manifestazioni enogastronomiche e culturali ma, principalmente, per la loro ricaduta sul tessuto socio-economico.

Di conseguenza Mammola si appalesa ‘capitale’ del cibo, della gastronomia e della ristorazione tipica a marchio de.c.o. (denominazione comunale di origine) che si è conquistato sul campo, il cui obiettivo è di offrire un valore aggiunto da parte di un’amministrazione che si mette in gioco col proprio marchio insieme agli imprenditori locali. Nel nostro caso si è riusciti a valorizzare tre prodotti straordinari che sono parte della storia, della cultura e della tradizione enogastronomica di Mammola, già conosciuta per lo stocco famoso per la sua ristorazione di qualità e, oggi, allo stesso modo, con etichetta de.c.o. si aggiungono altri due prodotti prerogativa della cittadina: la ricotta affumicata e la culatta.

Diciamo che si arricchisce e, se vogliamo, si completa il paniere dei beni identitari a marchio de.c.o. perché si ha il formaggio, il salume e il prodotto di punta, lo stocco che costituisce l’elemento cardine in termini di attrazione turistica. Non a caso questi alimenti si avvalgono, anche, dei logo Parco d’Aspromonte, Slow Food, Eco del Chiaro.

Ora sta ai ristoratori saperli valorizzare in pieno proponendoli e continuare quell’opera di rivalutazione già intrapresa dall’Amministrazione Provinciale, dall’Ente Parco d’Aspromonte, dalla stessa Amministrazione Comunale e dalla Pro Loco. Tutti Enti che negli anni sono riusciti a portare lo stocco, la culatta e la ricotta affumicata in ambito nazionale e, a volte, internazionale. Prodotti sempre bene in vista e alquanto richiesti nei quindici ristoranti disseminati dalla città agli altopiani della Limina.  

Non solo, ma in questi ultimi tempi si è aperto anche un grande legame con la ‘Strada dei vini e dei sapori della Locride’ per quanto concerne i vini sia bianchi sia rossi ottenuti da vitigni autoctoni della zona da associare ai prodotti privilegiati di Mammola. Questa volta si può ben dire che dalla tradizione e dall’autenticità degli alimenti ne vengono fuori, crescendo, esperienze produttive molto interessanti.

Non a caso la condotta Slow Food della Locride ha inteso proporre le prelibatezze della gastronomia mammolese agli allievi dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Bra (CN) giunti in Calabria per un corso di formazione tutto incentrato sulla cucina, condizione fondamentale per capire il rapporto reale tra la società e la cultura culinaria. 

Tanto meno può essere sottaciuta ‘La festa del fungo e dei prodotti della montagna’, giunta ormai all’undicesimo anno, col precipuo intento di diffondere le produzioni agricole del luogo e i frutti della terra.

E ancora, la presentazione di libri di poesia, di romanzi, di saggistica e un concorso estemporaneo di pittura consolidato negli anni, che ha visto la partecipazione di affermati pittori della nostra Regione, rappresentano un aspetto non secondario delle manifestazioni estive 2015. 

E tutto ciò non è di poco conto in questo particolare momento che sta attraversando la nostra società.

 

Giovanni Pittari

 

PS - Queste riflessioni scaturiscono da una consolidata conoscenza del territorio avendo svolto in due legislature il ruolo di Presidente della Comunità Montana ‘Limina’, in una di assessore con delega ai LL.PP. e, per più anni, di direttore didattico del Circolo di Mammola. In questo periodo ho inteso, col contributo di valenti studiosi, dare alle stampe quattro volumi che abbracciano, senza soluzione di continuità, ben sette millenni della nostra storia.

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