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11:20:00 - 18 SETTEMBRE 2015

PROCESSO FEHIDA: IN 200 PAGINE LA MOTIVAZIONE DELLA SENTENZA

PROCESSO FEHIDA: IN 200 PAGINE LA MOTIVAZIONE DELLA SENTENZA  -

Sono quasi 200 le pagine di motivazioni della sentenza depositate dalla Corte d'Assise d'Appello di Reggio Calabria e riguardanti il processo abbreviato scaturito dall'operazione denominata "Fehida". 48 gli anni di carcere comminati a sette imputati. Quattro le persone assolte per non aver commesso il fatto e altrettante il non doversi procedere per prescrizione del reato.Il processo era tornato in Appello dopo l'annullamento con rinvio della Cassazione ad aprile 2013. L'operazione 'Fehida' fu condotta l’undici febbraio del 2011 dalla Squadra Mobile della Questura reggina coordinata dalla Dda dello Stretto e dagli inquirenti tedeschi che hanno fatto finire dietro le sbarre dieci persone. Tutto prese le mosse dalla mattanza tedesca in cui morirono 6 giovani ossia Tommaso Venturi, Francesco Giorgi, Francesco Pergola, Marco Pergola, Marco Marmo e Sebastiano Strangio. Strage che rappresentò il culmine della faida sanluchese tra le cosche dei Pelle-Vottari da un lato e dei Nirta-Strangio, innescata con l'omicidio di Maria Strangio, moglie del mammasantissima Gianluca Nirta, avvenuto il 25 dicembre del 2006. Secondo gli inquirenti la sua morte fu uno sbaglio, il reale obbiettivo del commando armato era in realtà il marito della vittima.  Elemento centrale delle pagini delle motivazioni sarebbero  le intercettazioni in carcere tra Domenico Pelle e Francesco Barbaro. "Questo colloquio, è scritto nella sentenza, ha una notevole valenza probatoria, anche tenuto conto della caratura dei soggetti protagonisti, dei loro rapporti di confidenza, del fatto che non erano certi di essere intercettati e non avevano alcun motivo di dire nulla che non rispondesse al vero.

ALESSANDRA BEVILACQUA

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