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12:12:00 - 21 SETTEMBRE 2015

OMICIDIO FORTUGNO: IL DELITTO SI DOVEVA CONSUMARE A CAMIGLIATELLO O A REGGIO, INTANTO IL PRIMO OTTOBRE A LOCRI ROMANO PRODI

OMICIDIO FORTUGNO: IL DELITTO SI DOVEVA CONSUMARE A CAMIGLIATELLO O A REGGIO, INTANTO IL PRIMO OTTOBRE A LOCRI ROMANO PRODI -

La 'ndrangheta voleva uccidere il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno a Camigliatello o davanti la sede del Consiglio a Reggio Calabria. Nel primo caso, tuttavia, i killer non ebbero il tempo di organizzare il piano e nel secondo, pare, non ottennero il 'permesso'. E' quanto emerge dall'inchiesta sulla morte del medico e politico calabrese assassinato dalla malavita organizzata  a Locri, nell'ottobre del 2005. Anche di questo ha parlato la vedova Maria Grazia Laganà, ospite a Cosenza alla festa dell'Unità, in una intervista rilasciata al giornalista Arcangelo Badolati del quotidiano "Gazzetta del Sud". A dieci anni dalla tragica scomparsa del marito, e dopo una sentenza definitiva contro esecutori e mandante, l'ex parlamentare Laganà ha ricostruito le fasi drammatiche di quei giorni annunciando che il primo ottobre l'ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, uno degli uomini delle Istituzioni che più di tutti le è stata affianco dopo l'omicidio del marito, sarà a Locri per rendere omaggio alla tomba di Fortugno e per tenere una lectio magistralis agli amministratori locali. Fortugno aveva denunciato, facendo nomi e cognomi, anomalie e stranezze che all'epoca caratterizzavano il mondo della sanità. Il suo è stato considerato un omicidio simbolico, compiuto il giorno delle primarie del centrosinistra per mandare un messaggio di terrore alla politica. "Abbiamo ottenuto una verità processuale riferita alla sola parte mafiosa. Manca la zona grigia: se, magari tra 20 anni, dovesse essere individuata avremmo una giustizia totale. Mi ritengo comunque fortunata: altri familiari di vittime di mafia stanno ancora aspettando, mentre la morte di mio marito credo abbia avuto una maggiore attenzione rispetto a casi simili rimasti completamente senza colpevoli" Con queste parole, poi, la vedova di Fortugno, pur esprimendo soddisfazione per l'esito del processo, parla apertamente di quella zona grigia, fatta di ipotetici colletti bianchi, che avrebbero ricoperto un ruolo decisivo nell'assassinio del vicepresidente del Consiglio regionale. 

ALESSANDRA BEVILACQUA

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