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12:32:00 - 22 SETTEMBRE 2015

LA COMMISSIONE DI GARANZIA REGIONALE PD INTERVIENE SU MARIA GRAZIA MESSINEO: 'PERSEVERARE E' DIABOLICO'

LA COMMISSIONE DI GARANZIA REGIONALE PD INTERVIENE SU MARIA GRAZIA MESSINEO: 'PERSEVERARE E' DIABOLICO' -

"Errare è umano, ma perseverare è diabolico.

Maria Grazia Messineo continua a palesare la sua non conoscenza dell'antico brocardo latino, visto che in un momento delicato, in cui l’intera classe dirigente del PD nazionale è impegnata nelle aule parlamentari a portare avanti il cammino delle riforme istituzionali ed economiche di cui il nostro Paese ha disperato bisogno, oltre ad essere impegnati a risolvere i problemi del nostro territorio, arriva addirittura a scomodare il vice segretario nazionale del Partito Democratico, on. Lorenzo Guerini, su un “non caso” già portato all’attenzione della cronaca politica qualche settimana fa e che, puntualmente, considerata la sua inconsistenza e infondatezza, non ha avuto alcun seguito, né politico né mediatico.

Mi riferisco alle nomine effettuate dall’assessore Federica Roccisano nella propria struttura di riferimento. Nomine perfettamente legittime, previste da apposita normativa regionale, e che costituiscono la composizione di una struttura di coordinamento finalizzata a coadiuvare l'assessore nell’adempimento del proprio mandato istituzionale e amministrativo.

La presunta sussistenza di conflitti di interessi nuovamente evidenziata dalla Messineo in queste ultime ore, in merito alla composizione della predetta struttura speciale, è priva di fondamento alcuno. I componenti nominati dall'assessore nella propria struttura speciale non sono stati affatto "assunti" (considerato che l'assunzione è giuridicamente cosa ben diversa da una nomina a tempo) e presteranno la loro opera quali membri di un organismo di strettissima fiducia, previsto dalla legge regionale, necessario per poter svolgere appieno il compito assegnato dal presidente Oliverio, nell'interesse esclusivo della Calabria e conformemente all'indirizzo politico perseguito dalla giunta. Non sussiste poi alcuna incompatibilità tra i ruoli politici degnamente ricoperti dai chiamati a svolgere tale ruolo e la carica di fiducia dagli stessi ultimamente assunta, considerato che la norma del codice etico più volte richiamata dalla Messineo non attiene affatto al caso in esame. Non risulta, invero, che i nominati ricoprano cariche in imprese, associazioni o enti o fondazioni aventi scopo di lucro o titolarità prevalente di interessi economici finanziari e, pertanto, non sussiste alcun conflitto di interesse tale da condizionare i propri comportamenti. La norma non è attinente al caso di specie.

Analoghe considerazioni vanno rivolte per l’impropria indicazione sulle scelte fatte dal capogruppo Sebi Romeo il quale ha nominato nella propria struttura speciale, anch’essa prevista dalla normativa regionale, persone che non hanno alcun conflitto di interesse per il ruolo politico ricoperto e che coadiuveranno il capogruppo nello svolgimento delle proprie competenze.

Consiglio alla Messineo, quindi, prima di affermare “castronerie” giuridiche e politiche, tentando invano di assurgere al ruolo di “prima donna” della politica calabrese, che farebbe bene a studiare e documentarsi, avendo addirittura sostenuto falsamente che il capogruppo Sebi Romeo "non ha perso tempo ad assumere nella propria struttura il tesoriere della Federazione PD di Reggio Calabria”, nonché ad aumentare “il numero dei collaboratori esterni dei consiglieri regionali”.

Al riguardo, vi è da dire che il tesoriere non fa parte affatto della struttura del capogruppo Sebi Romeo ed inoltre non risponde al vero che quest’ultimo abbia proposto l’aumento del numero dei collaboratori esterni, bensì uno sdoppiamento della percentuale del rapporto di collaborazione, mantenendo lo stesso importo di retribuzione e senza gravare pertanto, dal punto di vista economico, sul bilancio regionale.

Quanto accaduto porta quindi a ritenere che la “dirigente del PD” o divulga notizie false, perché impreparata, o agisce in mala fede al fine di procurarsi un vantaggio a scapito di chi impropriamente vorrebbe colpire.

Dal livore delle sue parole emerge il chiaro intento di screditare tutto il partito democratico calabrese, che è sempre stato luogo di dibattito propositivo e costruttivo e non “ufficio di collocamento di segretari e vice segretari provinciali, segretari di circolo ed ex portaborse di assessori regionali dimissionari”, come impropriamente scrive, che fino a prova contraria vivono del loro onesto lavoro.

Inoltre, è spiacevole che una tesserata del Partito Democratico, che addirittura in occasione di una riunione del proprio circolo di appartenenza richiese l’intervento della Polizia per questioni del tutto ridicole e irrilevanti, senza tra l'altro dar poi seguito nelle sedi opportune a quello che “fantasiosamente” aveva denunciato, si appelli addirittura al vice segretario nazionale del Partito Democratico, tentando di gettare, ancora una volta, gratuito e immotivato discredito sull’intera classe dirigente regionale del Partito che, unitamente al presidente Oliverio, sta cercando di fare uscire la Calabria e i calabresi dal pantano in cui le precedenti gestioni amministrative regionali l’avevano gettata.

La sua filippica non giova al Partito Democratico, poichè è stata più volte lei a violare quel codice etico che oggi, in pompa magna, continua in maniera inappropriata a richiamare. Rammentiamo, infatti, che è stata persino espulsa dal circolo del Partito Democratico di appartenenza e si è addirittura sottratta alle normali procedure previste.

Siamo certi che l’on. Guerini, nonostante i gravosi impegni, saprà dare risalto a questa vicenda, rispedendo in pochi secondi al mittente tali infondate deduzioni, prive di appiglio giuridico e politico.

Alla Messineo, che ancora una volta dimostra di non volere il bene del Partito Democratico né quello dei calabresi e che non perde occasione per tentare di attribuirsi visibilità mediatica, suggeriamo di documentarsi a dovere prima di scaraventare inutili accuse su stimati dirigenti del Partito che in questi anni hanno sempre dimostrato, quotidianamente e non solo in occasione di appuntamenti elettorali, di avere a cuore le sorti dei territori di riferimento e del Partito stesso.

Dopo questa ennesima dichiarazione, lesiva della dignità politica e personale dell'assessore e del capogruppo regionale del nostro Partito, ho ritenuto doveroso chiedere al presidente della Commissione Regionale di Garanzia di cui sono componente, Salvatore Perugini, la convocazione della stessa per discutere di quanto accade, ormai da troppo tempo, al fine di chiudere definitivamente vicende che potrebbero turbare gli iscritti e gli elettori del Partito, ma soprattutto rallentare inutilmente l'azione istituzionale della giunta e del consiglio regionale. Nei prossimi giorni, dunque, il caso verrà trattato nelle sedi opportune"

 

Domenico Cento

Componente Commissione di Garanzia Regionale PD.

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