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10:07:00 - 28 SETTEMBRE 2015

LOCRIDE, 'NUOVI ORIZZONTI PER IL SUD': 'TUTTO DA RIFARE PER LA SANITA''

LOCRIDE, 'NUOVI ORIZZONTI PER IL SUD': 'TUTTO DA RIFARE PER LA SANITA'' -


Portigliola.- Sì tratta di dire quello che tutti sappiamo, nella Locride i parlamentari e i consiglieri regionali non li abbiamo, i sindaci non li capiamo, scelgono di girare a vuoto, perché di questo si tratta,non sono in grado di "portare" qui la politica, la Locride "non e'scritta 'nta nugliu libru". E' quanto afferma in una nota il Presidente dell Associazione Culturale " Nuovi Orizzonti per il Sud" Roberto Ieraci.  Lo dicevamo in anni non sospetti, quando ancora la zona aveva qualche tratto di vitalità, Reggio Calabria si rilancerà con la Citta' Metropolitana (gia ' ne utilizza qualche finanziamento? Lo chiedo ai nostri primi cittadini...), Gioia Tauro "batte" sulla Zes, la Locride non ha un progetto. Se non ribaltiamo la mentalità non avremo speranza. Siamo obbligati a partire da due problemi, istruzione e assistenza sanitaria, servizi e  infrastrutture sono la cifra di quanto un territorio sia sviluppato (e qui siamo messi proprio male), di come si possa...sopravvivere, ma senza l'apprendimento e la cura della salute, come cittadini non... viviamo, non possiamo vivere. Adesso, io provo a fare un ragionamento sulla sanità e non voglio difendere l'ospedale di Locri alla vecchia maniera, " lo spogliano, lo chiudono, ..." , voglio provare a fare un ragionamento secondo le regole delle istituzioni. Come deve essere la sanità in tempi di Piano di Rientro, quali presidi sanitari ci debbono essere da noi, tenendo presente il valore primario della vita umana, quali i diritti, le considerazioni sulle altre strutture che sono "volate" via da qui senza compensazione alcuna, cosa ha ragione e scopo di esistere (e di assistere)attraverso il buon uso della risorse umane e materiali? Perché non si tratta di difendere questo o quel primario, quelle sorta di rendite che talvolta sii creano e che si trasformano in consensi elettorali da spendere in proprio o per il candidato reggino (guarda tu ...),non si tratta di dire "questo reparto c'e' sempre stato, non c'è lo possono chiudere"(se funziona male perche' no?), si tratta di far funzionare il sistema e di dare la possibilità piena a quegli operatori che si dedicano con gratificazione alla professione di essere visti e sostenuti come tali. Si tratta di dire cosa faccio, cosa posso fare, cosa mi deve dare l'istituzione sanitaria quando sto male. Partiamo dal tempo compatibile che ho in relazione al mio malessere. Riflettiamo : nella Riforma della Pubblica amministrazione, nei regolamenti per missioni, trasferte, orari di flessibilità, si stabilisce una distanza, diciamo "x" , volete che per soccorrere una vita umana non si debba fare un calcolo, dare la risposta tempestiva che richiede  una necessita' vitale? Abbiamo presente, per non contraddirci, che non possiamo tutti avere l'ospedale sotto casa...( e le discariche sotto le case degli altri, mi verrebbe da dire...), non stiamo parlando ,quindi, di esami e prestazioni sanitarie per la prevenzione e la routine che vengono programmati (sempre...occhio ai tempi...),  parlo di una urgenza, ma, anche, di un intervento, di una visita importante, di un aggravamento di una patologia...Voglio essere sicuro che ci sono tutti i servizi articolati sul territorio, ma ricordare che le distanze da noi sono...piu'  "distanti", viste le condizioni della viabilita'. Voglio arrivare in tempo utile, e vorrei che l'organizzazione sanitaria si faccia "distribuendo" su tutto il territorio provinciale i servizi, cioe' "non tutto a Reggio", e Locri , questo, piu'che dirlo, lo si  puo' gridare(se ha le carte a posto e se rammenta la sua "Buona scuola"). Oggi appariamo "disarmati".Stabiliscono che gli anziani, in nome delle loro condizioni precarie, della lunga distanza da Reggio, dai disagi dei familiari che debbono assisterli, potranno essere ricoverati solo nella Geriatria della citta' capoluogo , nel mentre nessun miglioramento e' stato prodotto nel settore dell'assistenza sanitaria territoriale delle patologie cronico-degenerative. Ci sono ancora reparti senza primari all'ospedale di Locri, e con il prossimo pensionamento di qualche primario , se non si costruisce l'idea di un ricambio di qualita'(come e'successo negli ultimi anni)', si avranno ulteriori perdite di professionalita'. A quel punto cresceranno ancora e davvero i sospetti che la crescita professionale sia orientata tutta su Reggio Calabria, cosi' i disagi saranno infiniti sia in caso di urgenza sia nella fase dei controlli e delle cure mediche di  cui hanno bisogno i cittadini. Qualche sindaco fara' un'altra plateale protesta, ma a Reggio non lo riceveranno neppure,(badate che come organo "collegiale" non sanno muoversi), la gente (non) si accorgerà ' di non avere nessun eletto a cui rivolgersi. Qualcuno a Reggio ha un piano? Non lo so...so che noi non ne abbiamo nessuno importante ... e quello modesto che abbiamo lo gestiamo male.

 

Roberto Ieraci   Presidente Associazione Culturale " Nuovi Orizzonti per il Sud" 

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