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12:59:00 - 29 SETTEMBRE 2015

LE MANI DEL CLAN COMMISSO SULLE ELEZIONI? GRATTERI: 'ALMENO 500 KILLER PRONTI A SPARARE, SOLO A SIDERNO'

LE MANI DEL CLAN COMMISSO SULLE ELEZIONI? GRATTERI: 'ALMENO 500 KILLER PRONTI A SPARARE, SOLO A SIDERNO' -

Non si arresta il polverone di polemica, sollevato dalle dichiarazioni shock del procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri in merito all’operazione “Acero-Krupy”. Il procuratore reggino avrebbe messo in luce la pericolosità della famiglia Commisso: nella sola città di Siderno- denuncia Gratteri- ci sarebbero “almeno 500 killer pronti a sparare”. Un’ operazione storica, soprattutto per la caratura criminale delle famiglie coinvolte: Macri, Commisso, Coluccio e Crupi.  Un deposito di armi del clan Commisso, almeno 40 tra fucili, pistole di vario calibro e armi da guerra, sono state rinvenute in una perquisizione del 25 marzo scorso.  E ora, nell’ occhio del ciclone, è finita l’ intero apparato politico sidernese e un presunto interessamento della cosca Commisso, alla vita politica del Comune di Siderno.  Nelle carte d'indagine che, sull'asse Reggio Calabria-Roma, hanno portato al fermo di circa 50 esponenti della 'ndrangheta della Locride. Secondo gli inquirenti  " Che la componente di 'ndrangheta dei Commisso potesse, addirittura, tirarsi fuori dal determinare le scelte degli amministratori pubblici di Siderno, ovviamente per trarre quei benefici sia economici ma, soprattutto, di considerazione sociale, appariva una mera utopia".  Infatti, anche se molti soggetti giudicati ai vertici di tale sodalizio risultavano in stato di detenzione, Antonio Commisso, alias ‘u bucato’, quasi a continuare quanto fatto dal fratello Giuseppe Commisso, alias ‘u mastro’, già condannato a 14 di carcere a seguito del processo "Crimine", perchè riconosciuto al vertice di questa struttura criminale. Dalle intercettazione ambientali, effettuate dalla Polizia Giudiziaria, risulterebbe che Antonio Commisso, e l'omonima componente criminale da lui guidata, avrebbe appoggiato elettoralmente la candidatura a consigliere comunale di Giuseppe Figliomeni, della lista "Centro democratico" , del candidato a Sindaco Pietro Fuda. ‘..quello che ci dice lui, facciamo’ : queste le parole registrate sui nastri della Polizia Giudiziaria, dei colloqui fra Cosimo Commisso e un soggetto maschile non identificato. La richiesta di Commisso, pare fosse quella di indirizzare la propria preferenza elettorale sul candidato Giuseppe Figliomeni. Emblematica, la risposta dell’ interlocutore di Commisso: in pratica, si assoggettava a quella che era la volontà di Commisso, e di conseguenza a quella dell'organizzazione di 'ndrangheta di Siderno, proprio con quelle parole: ‘quello che ci dice lui facciamo’. Ora, al vaglio degli inquirenti, le pagine dei rapporti sui dati elettorali: focus la lista del "centro democratico", la lista costituita da Piero Fuda, le 554 preferenze ottenute, e la conseguente elezione a consigliere comunale di maggioranza e capogruppo della propria lista. Per ora, comunque, sono solo ipotesi e incroci di dati, ma gli investigatori sono al lavoro.

 

Piera Galluzzo

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