Più nello specifico, è stato accertato e verificato in flagranza, che i letti in questione, erano interessati dalla presenza di rifiuti (fanghi di depurazione identificati dal codice CER 19.08.05) superando nel complesso i limiti di deposito temporaneo (quantitativi = 30 mc e/o temporali = 1 anno) previsti dal Testo Unico Ambientale. E’ stato altresì sequestrato e sigillato un by pass con saracinesca presente all’interno dell’impianto stesso che faceva bupassare un’aliquota di acque reflue d alcuni quantitativi di fanghi direttamente allo scarico finale tramite un’apposita canalina.
Nel complesso sono stati posti sotto sequestro preventivo circa 55 metri cubi di rifiuti, presenti nei sei letti di essiccazione.
Il personale del L.A.M. e dell’Arpacal hanno provveduto ad prelevare i campioni di acque reflue che fuoriuscivano dalla condotta di uscita al depuratore al fine di verificare la funzionalità dell’impianto depurativo.
Il responsabile tecnico ed il Sindaco del comune presenti alle attività di controllo, sono stati sentiti ed identificati ed il tutto è stato trasmesso alla locale Autorità Giudiziaria.
Il Giudice per le indagini preliminari dott. Domenico Santoro del Tribunale di Reggio Calabria, giusta richiesta della locale Procura, ha in data 26 settembre convalidato ed emesso apposito decreto di sequestro preventivo dei sei letti contenenti rifiuti del tipo fanghi di depurazione, giusta richiesta della locale Procura della Repubblica, emettendo proprio decreto di convalida sequestro.
La custodia delle cose sequestrate è stata affidata al Responsabile dell’ufficio tecnico comunale.