NEWS

13:10:00 - 06 OTTOBRE 2015

SEMPRE PIU' CALABRESI SI FANNO 'CURARE' AL NORD: LOMBARDIA, EMILIA E TOSCANA LE METE PIU' GETTONATE

SEMPRE PIU' CALABRESI SI FANNO 'CURARE' AL NORD: LOMBARDIA, EMILIA E TOSCANA LE METE PIU' GETTONATE -

Sempre più calabresi scappano al Nord per ricevere cure mediche. Non si arresta l’ escalation di pazienti che ogni anno fanno le valige e partono, direzione Nord Italia. Circa 250 mila, secondo i dati Agenas, i calabresi che ogni anno, migrano per motivi sanitari: Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, le mete più gettonate. Alla base di questa nuova formula ‘migrazione sanitaria’, la mancanza di fiducia verso l’ intero sistema sanitario calabrese. Un’ impressione, confermata anche dai dati Lai, cioè i Livelli di assistenza, che in Calabria sono molto al di sotto della media nazionale. Un circolo vizioso che, se da un lato, grava sulle tasche dei cittadini calabresi, costretti a spostarsi a l Nord, dall’ altro non fa che impoverire le casse regionali. Ma se Regione e cittadini piangono, al Nord, invece, qualcun’ altro festeggia: un giro di affari pari a 3, 8 miliardi di euro annui. Regioni che sono divenute vere e proprie mete di viaggi della salute, merito soprattutto di ospedali più specializzati- spiega Carla Collicelli, vicedirettore del Censis. Attraggono anche Molise e Lazio, il primo, per Centro di eccellenza in neurologia, il secondo per l’ ospedale pediatrico, un riferimento a livello nazionale. In crescita la spesa sanitaria: nel 2014 registra un più 0,89% rispetto al 2013. Ad incidere maggiormente i costi per prodotti farmaceutici ed emoderivati, più 7,09% e quelli di dispositivi medici più 3,4%. Cresce del 9% il Fondo sanitario nazionale, ma la voce principale di crescita si conferma il ticket. Male sul fronte prevenzione: il nostro paese continua ad investire solo il 4% del budget complessivo per la sanità. Meglio, invece, le voci sulla spesa per l’ assistenza ospedaliera e quella sui disavanzi regionali che passano rispettivamente: il primo da un 47,1%  del 2008, al 51% del 2013 e il secondo da 200 milioni di euro nel 2013 a circa 100 nel 2014.

Piera Galluzzo

« ARCHIVIO