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09:20:00 - 08 OTTOBRE 2015

SIDERNO, IL 'VOLO' SUL CONSIGLIO COMUNALE: 'INTERVENTI PRECONFEZIONATI E STEREOTIPATI'

SIDERNO, IL 'VOLO' SUL CONSIGLIO COMUNALE: 'INTERVENTI PRECONFEZIONATI E STEREOTIPATI' -

Egr. Direttore,

dopo il consiglio comunale avevo deciso di non scrivere alcunchè, in modo da permettere che le cose si sopissero, dato che Siderno non ha certo bisogno di gogne mediatiche, come dice il Sindaco.

Ho dovuto cambiare idea.

In primo luogo non ammetto le appropriazioni indebite. L’idea di riportare a Siderno il Giudice di Pace costituisce un preciso paragrafo del nostro programma elettorale, paragrafo dove davamo anche collocazione fisica all’Ufficio (Siderno Superiore) e ne spiegavamo le ragioni. Scoprire oggi che, invece, sembrerebbe essere stata idea di altri, sia pure di uno fra quelli che io riconosco come maestri del Foro di Locri, mi lascia alquanto perplesso.

Quanto al tema della legalità, che avrebbe dovuto essere il motivo per il quale il Consiglio è stato riunito, devo purtroppo osservare che durante lo svolgimento dello stesso non si è fatto altro che sentire degli interventi preconfezionati, stereotipati e spesso fuori tema se non per dei rapidi accenni, quasi che la strategia comune della maggioranza fosse quella di sviare l’attenzione. Nemmeno il consigliere di “Siderno Libera”, che in altre sedi aveva manifestato posizioni indipendenti, ha poi saputo veleggiare in autonomia, rifugiandosi in un più comodo appoggio incondizionato alla maggioranza.

Unici interventi degni di nota e, soprattutto “a tema”, sono stati quelli dei due consiglieri di minoranza che, sia pure con posizioni diametralmente diverse, hanno ben esposto quali sono i rischi che questa amministrazione corre nel voler sminuire il problema o nel volerlo attribuire ad una semplice gogna mediatica. 

E arrivo al vero motivo per il quale ho deciso di esprimere il mio parere sul consiglio.

Sono stato tirato in ballo perché ho chiesto le dimissioni della giunta, decisione definita suicida per l’intera comunità, se presa. Non mi piacciono i toni messianici. Le dimissioni di una giunta comunale provocano la semplice indizione di nuove elezioni, non il suicidio della collettività, sono anzi manifestazione di ritrovata democrazia e partecipazione della collettività alle scelte politiche. Non mi piace nemmeno pensare di essere “tutti sulla stessa barca”. I sidernesi hanno un destino comune è vero, ma non sono sulla stessa barca. L’invocazione di un patto di concordia o collaborazione è mero esercizio di retorica, a meno di non voler pensare che qualcuno di noi si ponga fini diversi da quelli del bene comune e dello sviluppo socio-economico e non ultimo, io dico, culturale della società. Se poi l’invocazione ha lo scopo di provocare un appiattimento sulle posizioni della maggioranza, allora è fuori luogo, ma tenderei ad escludere questa seconda ipotesi considerato da chi proviene la richiesta.

Concludo dicendo che il mio augurio più grande e sincero è che io abbia detto un mucchio di fesserie, che cioè non vi è alcun vero pericolo e che la politica possa continuare a governare Siderno, anche se in questo momento è una politica che non mi piace.

Giuseppe Caruso (VOLO)

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