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17:28:00 - 10 OTTOBRE 2015

Siderno: politica e primogeniture sul ritorno del Giudice di Pace

Siderno: politica e primogeniture sul ritorno del Giudice di Pace -


L’ex candidato a sindaco per il movimento Volo, Giuseppe Caruso “non ammette le appropriazioni indebite”. Lo dice in modo chiaro in un suo comunicato, in relazione al ripristino a Siderno dell’Ufficio del Giudice di pace. “l ‘idea di riportare a Siderno il Giudice di Pace, costituisce – dice testualmente – un preciso paragrafo del nostro programma elettorale, paragrafo dove davamo anche collocazione fisica all’Ufficio (Siderno Superiore) e ne spiegavamo le ragioni. Scoprire oggi che, invece, sembrerebbe essere stata idea di altri, sia pure di uno fra quelli che io riconosco come maestri del Foro di Locri ( l’ Avv. Giuseppe Romeo ndr), mi lascia alquanto perplesso”. Ma Caruso non si limita solo a questo e si sofferma, anche, sul recente consiglio comunale. “Quanto al tema della legalità, che avrebbe dovuto essere il motivo per il quale il Consiglio è stato riunito, – dice, infatti – devo purtroppo osservare che durante lo svolgimento dello stesso non si è fatto altro che sentire degli interventi preconfezionati, stereotipati e spesso fuori tema se non per dei rapidi accenni, quasi che la strategia comune della maggioranza fosse quella di sviare l’attenzione. Nemmeno il consigliere di “Siderno Libera” ( Antonio Sgambelluri ndr), che in altre sedi aveva manifestato posizioni indipendenti, ha poi saputo veleggiare in autonomia, rifugiandosi in un più comodo appoggio incondizionato alla maggioranza”. A questa premessa, poi, aggiunge ” Unici interventi degni di nota e, soprattutto “a tema”, sono stati quelli dei due consiglieri di minoranza che, sia pure con posizioni diametralmente diverse, hanno ben esposto quali sono i rischi che questa amministrazione corre nel voler sminuire il problema o nel volerlo attribuire ad una semplice gogna mediatica”. Poi il vero motivo – lo afferma lo stesso Caruso – della sua riflessione sul consiglio. ” Sono stato tirato in ballo – dice – perché ho chiesto le dimissioni della giunta, decisione definita suicida per l’intera comunità, se presa. Non mi piacciono i toni messianici. Le dimissioni di una giunta comunale provocano la semplice indizione di nuove elezioni, non il suicidio della collettività, sono anzi manifestazione di ritrovata democrazia e partecipazione della collettività alle scelte politiche. Non mi piace nemmeno pensare di essere “tutti sulla stessa barca”. I sidernesi hanno un destino comune è vero, ma non sono sulla stessa barca. L’invocazione di un patto di concordia o collaborazione è mero esercizio di retorica, a meno di non voler pensare che qualcuno di noi si ponga fini diversi da quelli del bene comune e dello sviluppo socio-economico e non ultimo, io dico, culturale della società. Se poi l’invocazione ha lo scopo di provocare un appiattimento sulle posizioni della maggioranza, allora è fuori luogo, ma tenderei ad escludere questa seconda ipotesi considerato da chi proviene la richiesta”. Nella conclusione, finanche, l’augurio di aver detto “un mucchio di fesserie, che cioè non vi è alcun vero pericolo e che la politica possa continuare a governare Siderno, anche se in questo momento è una politica che non mi piace”. Giusto ricordare che in consiglio comunale nessuno, neppure il consigliere di Volo, Michele Cataldo, ha parlato di dimissioni , il che, per la verità, negli ambienti politici non ha mancato di rimarcare qualche riflessione sulla situazione interna del movimento politico. Quanto poi al “discorso” sul giudice di pace, per amore di verità, è giusto ricordare che le proteste per la soppressione dell’ufficio risalgono a molto tempo prima della campagna elettorale e tra i protagonisti delle proteste il cronista registro’, a suo tempo, la forte presa di posizione dell’ Avv. Giuseppe Romeo, autorevole personaggio richiamato dal sindaco nel suo intervento con cui ha annunciato il ripristino dell’ Ufficio, e finanche dell’ Avv. Anna Romeo ( i due malgrado il cognome non hanno vincoli di parentela), a quel tempo non ancora vicesindaco della città, che lamento’ anche il trasferimento della sede staccata del Tribunale di Locri. Ma questa è solo una doverosa precisazione perché a nostro avviso, nella situazione attuale della città, sarebbe molto piu’ importante puntare a fare o risolvere le cose ( com’è avvenuto in questo caso…) anziché reclamare paternità o primogeniture che lasciano il tempo che trovano e che fanno parte della vecchia politica del passato quando i meriti erano sempre i propri e i demeriti sempre degli altri. Almeno questo è il pensiero – testimoniato senza remore dalla stragrande maggioranza dei cittadini – ricorrente a Siderno, dove per molti anni ha prevalso un pressocchè totale assenteismo su importanti problematiche locali.

SIDERNO – SuI ritorno a Siderno del Giudice di Pace è arrivato anche un comunicato del Circolo e dei Consiglieri comunali del Partito Democratico che ” esprimono grande soddisfazione per il ritorno a Siderno degli Uffici del Giudice di Pace. Soddisfazione che nasce dal fatto che il mantenimento del Giudice di pace è un passaggio fondamentale per tenere in vita un presidio di giustizia nel territorio evitando così il pendolarismo – almeno per le cause di competenza di detto ufficio giudiziario – dopo la chiusura della sede staccata del Tribunale. Con l’occasione – dice ancora il comunicato – gli scriventi vogliono ringraziare il Ministro Andrea Orlando, ed in particolare il suo segretario Matteo Bianchi, che si è dimostrato da subito disponibile e sensibile nel farsi carico, già dallo scorso giugno 2015 (quando ha ricevuto una delegazione del circolo Pd di Siderno), delle problematiche inerenti gli Uffici del GdP di Siderno e di Cinquefrondi “.

Aristide Bava

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