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11:24:00 - 15 OTTOBRE 2015

Donne, il Presidente Irto: 'femminicidio ha radici in ritardi culturali'

Donne, il Presidente Irto: 'femminicidio ha radici in ritardi culturali' -

"I ripetuti atti di femminicidio e di maltrattamenti subiti dalle donne molti dei quali avvengono in ambienti familiari, certificano un dato culturale inoppugnabile: le cosiddette motivazioni che spingono al femminicidio hanno radici in ritardi culturali ed antropologici, che necessitano di un impegno ampio, non soltanto di tipo sanzionatorio". E' quanto afferma il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto in un messaggio agli organizzatori della tavola rotonda, svoltasi a Reggio, sul tema della violenza contro le donne.
L'iniziativa é stata promossa dall'Università di Messina, dal Centro Ascolto Ariel, dal Centro Antiviolenza Cif e dal Comitato per le Pari Opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Reggio, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio regionale.
Il presidente Irto, impegnato in concomitanti riunioni istituzionali, nel messaggio ha ringraziato gli organizzatori "per l'impegno in direzione di un'approfondita e costante riflessione sul delicato tema". "L'inasprimento delle pene - sottolinea Irto - certamente è un deterrente a posteriori, seppure con efficacia limitata. E' necessario, invece, corredarlo di un lavoro pedagogico che tutta la società meridionale, in particolare, deve esigere dalle istituzioni pubbliche, con interventi mirati a sostegno delle famiglie e delle vittime di violenza. Sarebbe auspicabile implementare, sin dalle scuole dell'infanzia, un programma educativo che conduca le bambine e i bambini ad un costante rapporto paritario e di reciproco rispetto. Occorre, quindi, insegnare ai più piccoli la ricchezza della differenza di genere". "Il presidente del Consiglio regionale - riporta il comunicato - ha richiamato poi gli episodi di disperazione di questi giorni, che hanno distrutto vite umane con modalità inusitate e sconvolto famiglie. Egli ha evidenziato come i dati relativi alla violenza sulle donne, purtroppo, non siano confortanti; da recenti indagini statistiche è, infatti, emerso come i casi di femminicidio siano cresciuti proprio al Sud, con la Calabria a detenere questo triste primato. 'Non è più procrastinabile - evidenzia Irto - l'impegno delle istituzioni e di tutte le formazioni sociali sane. L'attenzione del Consiglio regionale, in tal senso, non mancherà, sia con attività di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno, sia con il sostegno alle strutture socio-sanitarie e ai centri antiviolenza che operano sul territorio". I lavori, introdotti da Teresa Maria Polsia D'Agostino, sono proseguiti con le relazioni di Lucia Caccamo (funzionario del Consiglio regionale), Rosa Calabrò (psicologa), Maria Ieracitano (Centro Ascolto Ariel e Libera dalla schiavitù), Teresa Ciccone (Comitato Pari Opportunità Ordine Avvocati di Reggio Calabria) e Denise Ensignia (Centro Antiviolenza Cif "Casa delle donne"), per concludersi con l'intervento di Annamaria Curatola, docente associato dell'Università degli Studi di Messina.

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