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17:29:00 - 23 OTTOBRE 2015

Locri: il centrodestra a lavoro per ridefinire l'identità dell'area

Locri: il centrodestra a lavoro per ridefinire l'identità dell'area -


Si è tenuta, a Locri, una riunione dell’area di centrodestra della zona (ha introdotto Alfonso Passafaro, sono intervenuti, nell’ordine, Giuseppe Caruso, Gianfranco Sorbara, Roberto Marando, Domenico Romeo, Alessandra Polimeno, Wanda Ferro e Franco Crinò. Assente giustificato Francesco Macrì perché fuori sede). I contenuti più pregnanti sono stati: come la sconfitta alle elezioni regionali è stata “oltrepassata “ dal centrodestra  senza nessuna analisi; l’idea (sbagliata) che si possano vincere le prossime elezioni solo perché il centrosinistra non ha la capacità di governare; il recupero di credibilità di uno schieramento, unitamente al consenso elettorale (che sono sue cose diverse), di fronte all’ostacolo enorme di una crisi economica e sociale che in Calabria non tende a ridursi.  

Dopo la sconfitta, lo schieramento si è ancor più avvitato sui problemi di natura personale di alcuni consiglieri eletti (in pratica, la loro collocazione personale) ed è aumentata la conflittualità all’interno dell’area di riferimento. Forza Italia sembra aver ripreso l’iniziativa dal punto di vista organizzativo ed anche Reggio Calabria è stata commissariata – ha assunto l’incarico lo stesso coordinatore regionale On. Jole Santelli.  Nella nostra provincia, ma, crediamo dappertutto,  Forza Italia e il centrodestra debbono lavorare nelle realtà territoriali, valorizzare le battaglie capaci di promuovere lo sviluppo e quei dirigenti che se ne fanno carico. Inutile “appesantirsi “ con quei gruppi che nella campagna elettorale hanno “ divorziato “ dal partito e che pensano che il ritorno a casa sia possibile semplicemente con una serie di comunicati stampa senza consistenza. Serve un’impostazione organizzativa efficace e alcune idee programmatiche forti. Ci si chiede se i nostri figli saranno condannati a non entrare nel mondo del lavoro. Persino l’ultimo Master Plan per il Sud annunciato da Renzi  è durato lo spazio di una dichiarazione. Proponiamo noi un  investimento massiccio nella Locride, dove ci sono gli spazi per le imprese (per esempio nel campo della tecnologia), della componentistica, delle reti, pensando, ovviamente, ad un mercato nazionale ed internazionale. Tanto lavoro, quindi, sia quello che serve che quello che manca, evitando  trattative infinite per pochi posti di lavoro (prevalentemente di conversione di precariato che, però, va necessariamente risolto).

Serve, poi, una impostazione culturale conseguente a questo ragionamento, ovvero: scuole di formazione collegate, una vera attenzione verso la modernità (senza disfarsi dei prodotti tradizioni e locali, sempre utili, insieme alle bellezza paesaggistiche e i Beni culturali, per il decollo del turismo). Oltre al lavoro e alla formazione vi è un terzo, essenziale, fattore di rilancio del territorio: la tutela della salute. Le battaglie per la sanità della Locride debbono tenere conto delle denuncie fatte dai cittadini – a questo doveva fermarsi la manifestazioni poi sconfinata nelle polemiche - che chiedono un’organizzazione ospedaliera rispondente al modello Spoke, prescelto ma non realizzato, e una sanità territoriale adeguata a rispondere a cronicità, prevenzione e servizi di qualità. Alcuni interventi ascoltati durante la riunione hanno focalizzato i punti che si ritiene debbano essere davvero risolutivi. La funzione svolta dei Primari che deve racchiudere in se le capacità di carattere professionale e gestionale con una maggiore attenzione ai livelli di competenza raggiunti. La necessità di individuare le criticità, attraverso funzioni di monitoraggio, controllo e valutazione, per orientare le attività di programmazione nella giusta direzione. Un’analisi centrata è certamente quella letta su uno tra i maggiori quotidiani calabresi e cioè la capacità che è in capo agli eletti di rappresentare i bisogni dei cittadini.

Intanto sono state già programmate, per il mese prossimo, due riunioni (a Siderno e Ardore) per approfondire e dibattere sui temi utili a ridefinire l’identità del centrodestra. Poiché solo un’analisi seria e moderna di tutte le problematiche esistenti consentirà di guardare con rinnovata fiducia all’organizzazione e al funzionamento di un’azione politica futura.

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