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11:38:00 - 30 OTTOBRE 2015

17enne uccide madre: Intervista al Pres. dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori Marziale

17enne uccide madre: Intervista al Pres. dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori Marziale  -

La rimproverava frequentemente per il cattivo andamento a scuola e per punizione le aveva vietato l’utilizzo del computer e del telefono cellulare, e la figlia, una studentessa di 17 anni, si è vendicata uccidendo la madre con un colpo di pistola in testa. Il delitto si è consumato nel maggio scorso ma la minorenne è stata arrestata dai carabinieri solo in questi giorni, che hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale dei minori di Reggio Calabria.  

Il drammatico avvenimento era stato registrato a Melito Porto Salvo. La studentessa aveva freddato sua madre, di 44 anni, con un colpo alle tempie. Mesi e mesi di indagini hanno finalmente risolto l'enigma e i carabinieri sono riusciti ad arrestare la responsabile. 

Quello che però non è emerso nei giornali sono le vere cause che hanno spinto la ragazza a un gesto del genere. Colpevole si, di un gesto orribile, ma forse con le dovute precauzioni tutto questo si sarebbe potuto evitare. Questo quello che sembra emerso durante le ricostruzioni, ovvero una giovane adolescente che più volte sembrerebbe aver chiesto aiuto ad adulti di competenza.

“È sacrosanto che paghi per l’omicidio, ma è altresì sacrosanto conoscere il volto di questa società, che fa presto a mettere sul banco degli imputati chi disperatamente aveva lanciato chiari segnali di bisogno. Se ci sono omissioni, i responsabili devono pagare.” Queste le dure parole del Dottor. Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, che abbiamo intervistato telefonicamente riguardo la questione: 

- È emerso che la ragazza soffrisse da tempo e che avesse perfino già chiesto aiuto: ecco, la domanda che si fanno in molti è perché nessuno è intervenuto subito, perché non sono state ascoltate le sue richieste di aiuto?


“questo bisogna chiederlo a chi ha omesso, quando c’è un adolescente che chiede aiuto e qualcuno si premura di informare chi deve essere informato bisogna intervenire subito. Io sono venuto a conoscenza da alcune segnalazioni giuntemi, che la ragazza nei giorni precedenti aveva fatto esplicite richieste di aiuto ad adulti di riferimento che poi si sono tramutate in vere e proprie segnalazioni agli ordini competenti.”


- Alla base di questo gesto c’è un disagio sociale?


“Io pregherei tutti di astenersi a quello che si è letto nei giornali in questi giorni. Perché qui c’è una storia che riguarda concretamente una persona che aveva fatto richiesta d’aiuto e non è stata ascoltata, e credo che la cronaca di questo si debba interessare perché poi metterci a fare distinzione tra i vari disagi di cui poteva essere affetta la ragazza, facciamo molto presto. Ci sono delle responsabilità che devono essere accertate. Noi abbiamo delle segnalazioni autorevoli in merito e stiamo muovendoci come osservatorio sui diritti dei minori a fare luce o fare chiarezza su queste segnalazioni. Perché se è vero, come è vero, che ci siano stati degli interventi che hanno avvertito gli organi competenti, allora qui la cosa capisce che non c’entra più il disagio, il telefonino o il computer. Ma c’è qualcosa di molto più grave sotto. Io pregherei la cronaca quindi di fermarsi a questo.”  


- In questi casi chi sono da considerarsi i veri colpevoli?


“la colpevole che ha sparato è stata la ragazza, lei che ha premuto il grilletto, e lei è colpevole dell’omicidio. I veri colpevoli staremo a vedere, credo intanto che chi non l’ha aiutata, rispetto alle sue richieste d’aiuto, debba sentirsi moralmente responsabile, non dico colpevole, ma responsabile sicuramente si.”


 

 Carlotta Tomaselli

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