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15:45:00 - 12 NOVEMBRE 2015

Incidenti stradali in Calabria: 2.659 casi nel 2014, morte 101 persone

Incidenti stradali in Calabria: 2.659 casi nel 2014, morte 101 persone  -

In Calabria - secondo quanto riporta l'Istat - l'indice di lesività è diminuito (da 170,3 a 166,5 feriti per 100 incidenti) mentre quello di mortalità è aumentato (da 3,5 a 3,8 morti per 100 incidenti) tra il 2013 e il 2104. La pericolosità rimane elevata lungo le strade litoranee sia sul versante jonico (SS 106) che su quello tirrenico (statale 18). L'indice di mortalità cresce in provincia di Crotone (da 3,3 a 6,0) e di Vibo Valentia (da 4 a 6,6) mentre è stabile (2,4) in provincia di Reggio. Incrementi dell'indice si registrano anche nell'area di Sibari e in alcuni comuni attraversati dalla Salerno-Reggio Calabria. Nel 2014 il maggior numero di incidenti (1.576, pari al 59,3%) si è verificato sulle strade urbane provocando 34 morti (33,7%) e 2.482 feriti (56%). In tale ambito l'indice di mortalità è di 2,2 decessi ogni 100 incidenti. Gli incidenti più gravi continuano ad avvenire lungo le strade extraurbane (6,5 decessi) e le autostrade (5,0 decessi). Rispetto all'anno precedente, i sinistri aumentano del 2,9% in ambito urbano, diminuiscono dello 0,9% sulle autostrade e del 2% sulle altre strade extraurbane. La quota più elevata di incidenti avviene lungo un rettilineo sia sulle strade urbane (43,4%) che su quelle extraurbane (47,6%). In ambito urbano gli incidenti che si verificano in corrispondenza degli incroci rappresentano il 29,7% del totale, seguono quelli che avvengono nei pressi di una intersezione (16,6%) e in curva (6,4%). Lungo le strade extraurbane il 25,4% degli incidenti si verifica in curva e il 14,6% in corrispondenza di una intersezione. La maggiore concentrazione degli incidenti - secondo quanto indicano i dati dell'Istat - si è avuta nel periodo compreso fra giugno e ottobre, in coincidenza con la maggiore mobilità legata a periodi di vacanza: in questo periodo si contano 1.185 incidenti (il 44,6% del totale) in cui hanno subìto lesioni 2.022 persone (45,6%) e 42 sono decedute (41,6%, Figura 5). Un ulteriore picco si registra nel mese di dicembre, con 248 incidenti, pari al 9,3% degli incidenti rilevati nel 2014. Il 71,6% degli incidenti ha luogo tra le 8 e le 20, ma l'indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra l'una e le 6 di mattina (con un picco del 17,9% tra le 5 e le 6) con valori di molto superiori alla media (3,8%). Il venerdì e il sabato notte si concentrano oltre il 44,7% degli incidenti notturni, il 50% delle vittime e il 46% dei feriti nelle ore notturne. L'indice di mortalità degli incidenti notturni è in media pari a 7,9 decessi ogni 100 incidenti, contro un livello di 3,8 registrato in totale. Il valore massimo della mortalità è raggiunto il sabato notte, con 12,2 decessi ogni 100 incidenti (22 decessi ogni 100 incidenti per le sole strade extraurbane). La maggior parte degli incidenti stradali - prosegue lo studio dell'Istat - avviene tra due o più veicoli (72,1%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (939 casi, 18 vittime e 1.735 feriti), seguita dal tamponamento (485 casi, 6 decessi e 905 persone infortunate). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (12,6 decessi ogni 100 incidenti), seguono la fuoriuscita o sbandamento del veicolo (7,9) e l'urto con ostacolo accidentale (con indice pari a 6,1). Gli incidenti a veicoli isolati sono più rischiosi con una media di 6,1 morti ogni 100 incidenti, rapporto che scende a 2,9 nel caso di incidenti tra veicoli. Nell'ambito dei comportamenti errati di guida la velocità troppo elevata, la guida distratta e il mancato rispetto delle regole della precedenza o del semaforo sono le prime tre cause di incidente. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 34,6% dei casi. Sulle strade extraurbane la velocità troppo elevata incide per il 25%, la guida distratta per il 16,1% e il mancato rispetto della distanza di sicurezza per il 13,0%. Il tasso di mortalità standardizzato - conclude - è più alto fra i giovani 15-29enni (6,7 per centomila abitanti) e gli ultrasessantacinquenni (6,0 per centomila). Il tasso di lesività standardizzato è pari a 424,7 per la classe di età 15-29 anni e a 266,3 per la classe 30-44 anni. Il 63,4% delle vittime e il 62,3% dei feriti in incidenti stradali è costituito dai conducenti dei veicoli coinvolti; le persone trasportate rappresentano il 25,7% dei morti e il 31,7% dei feriti; i pedoni sono il 10,9% dei deceduti e il 6% dei feriti. Più della metà dei pedoni rimasti vittime di incidente stradale e il 31,2% dei pedoni feriti appartengono alla fascia di età degli over 65. 

 

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