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10:37:00 - 13 NOVEMBRE 2015

GRATTERI E LA DIFFICILE RINCORSA PER LA PROCURA DI MILANO

GRATTERI E LA DIFFICILE RINCORSA PER LA PROCURA DI MILANO -

Sembra essere arrivata un'altra chance per Nicola Gratteri, e questa volta anche più complicata delle precedenti.
Dopo aver visto svanire la sua nomina come ministro della Giustizia grazie anche ad alcuni centri di potere che non lo vedevano di buon occhio e grazie all'influenza di Napolitano, Gratteri sembra volersi rifare, e quale migliore occasione se non alla guida di una Procura allettante per la sua verve riformista, come quella milanese.
Sembra essere scritto nel suo destino lavorativo però che tutte le chance comportino a fatiche immani e a giochi sottobanco che poco hanno a che fare con meriti e demeriti, quanto piuttosto con influenze e spirito di adattamento.
Gli avversari di Gratteri, agguerriti anche loro, sono personalità ben note al Csm e hanno già rivestito ruoli di rilievo all'interno della procura meneghina : Ilda Boccassini, già alla guida della Dda di Milano e che da molto tempo è riuscita a costruire un'ottima rete di lavoro con altre procure; Alfredo Nobili che si è occupato per molto tempo di omicidi e reati stradali e infine Francesco Greco, responsabile del pool sui reati finanziari.
Punto a favore del magistrato è l'esperienza maturata a Reggio Calabria come procuratore aggiunto, ma il Csm sa bene che l'ufficio di Milano non è come tanti altri, infatti, la procura milanese è difficile da trattare, sia perché riflesso della situazione nazionale sia perché all'interno circolano fascicoli contaminati da tutta Italia, specialmente dalla Calabria.
Ma questo non spaventa di certo Gratteri, il quale è ben avvezzo ai fascicoli scottanti ancor prima che facessero presa sull'attenzione pubblica e che si prendesse coscienza della vastità del fenomeno mafioso.
Si spera che le stesse forze che lo hanno tenuto lontano da Palazzo Chigi non riescano ancora una volta ad ostacolare l'ascesa del magistrato, perchè se è vero che magari questo ufficio necessita qualcuno che sappia prestarsi all'abile gioco dei pesi e contrappesi, è anche vero che una ventata di rinnovamento, non più dettata da scelte funzionali quanto da meriti e attitudini, sembra necessaria.

SARA FAZZARI

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