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Un calabrese in corsa per le presidenziali in Argentina

11:55:00 - 18 NOVEMBRE 2015

ANCHE UN CALABRESE IN CORSA PER LE PRESIDENZIALI IN ARGENTINA

ANCHE UN CALABRESE IN CORSA PER LE PRESIDENZIALI IN ARGENTINA -

Sale l'attesa in Argentina in vista del ballottaggio di domenica che deciderà il nome del prossimo presidente. Con un risultato del tutto inatteso,  il leader dell'opposizione Mauricio Macri, originario di Polistena, candidato con una coalizione di centrodestra, con il 34,7% dei voti ha quasi praticamente affiancato l'altro italoargentino Daniel Scioli. Al terzo posto l'antigovernativo, Sergio Massa, con circa il 20%. Quest'ultimo ha già fatto sapere che appoggierà Macrì sottolineando come il paese abbia bisogno urgente di un cambiamento. Contro di lui, tuttavia, si è schierato il premier boliviano.
Il ballottaggio rimetterebbe tutto in discussione. Per la stampa argentina il calabrese avrebbe ottime opportunità di spuntarla.
E' stato presidente della squadra di calcio del Boca Juniors dal 1995 al 2007, durante la sua presidenza si ricostruisce lo stadio e la squadra vince 17 titoli, di cui 11 internazionali, diventando cosi il presidente che ha vinto più titoli. Nel 2010 Boca è stato riconosciuto come la migliore squadra del decennio in Sud America dalla Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio. Nel 2003 Macrì ha fondato il partito di destra "Compromesso per il Cambiamento" che dal 2005 fa parte della coalizione Proposta Repubblicana (PRO) da lui guidata. È stato eletto capo del governo della città di Buenos Aires il 24 giugno del 2007 e riconfermato nel 2011. Nel 1991 è stato sequestrato per poi essere rilasciato due settimane dopo dietro il pagamento di un lauto riscatto.  Il leader del movimento "Cambiemos" nella sua campagna elettorale ha puntato essenzialmente sull'abbassamento delle tasse, sull'occupazione e sulla riduzione del cambio pesos argentino- dollaro statunitense, oggi scambiato a 10 centesimi. Mauricio Macrì, però, è apparso deciso anche sul fronte della guerra al narcotraffico: "Non dobbiamo improvvisare come il Messico coinvolgendo l'esercito dove ci sono stati più di centomila morti. La guerra alla droga sarà di muscoli" ha dichiarato.

ALESSANDRA BEVILACQUA

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