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15:14:00 - 18 NOVEMBRE 2015

Sanità - Nesci: La Giunta della Regione revochi commissione Asp Reggio

Sanità - Nesci: La Giunta della Regione revochi commissione Asp Reggio  -

"La Giunta regionale revochi la commissione nominata al vertice dell'Asp di Reggio Calabria o modifichi il rapporto di lavoro dei suoi tre componenti, che la legge vuole esclusivo". E' quanto chiede la deputata M5s Dalila Nesci che in proposito ha scritto al governatore Mario Oliverio e al suo vice, Antonio Viscomi, e per conoscenza al presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, e al responsabile regionale per l'anticorruzione, Maria Gabriella Rizzo. "Intanto è evidente - prosegue Nesci - che il viceprefetto di Milano, Giuseppe Priolo, scelto per coordinare l'inusuale terna di governo dell'Asp reggina, è di fatto a capo della Prefettura meneghina, dal momento che il prefetto, Francesco Paolo Tronca, è stato nominato commissario del Comune di Roma. Questo è un fatto di peso, impediente per Priolo, che non ha il dono dell'ubiquità. Se sta a Milano, infatti, non può seguire le delicate questioni di bilancio dell'Asp di Reggio Calabria, considerata la più disastrata d'Europa". "Oltretutto, nello specifico - aggiunge la parlamentare - si tratta di un rapporto di lavoro esclusivo. Il commissario dell'Azienda sanitaria, come ho scritto a Oliverio e Viscomi, non può essere a mezzo servizio e dedicarsi ad altri incarichi, poiché il suo ruolo coincide con quello di direttore generale, come chiarito dall'Anac. Delle due l'una, dunque: o per le gravi difficoltà all'Asp di Reggio deve esserci una guida che non sia di più passaggio oppure è apparente quella preoccupazione per l'azienda che Oliverio ha mostrato celebrando le gesta del precedente commissario, Santo Gioffrè, incaricato illegittimamente". "Mi auguro - conclude Nesci - che prevalga il buon senso e che il problema si risolva in tempi rapidi, con scelte chiare e utili. Non è più pensabile che le aziende della sanità calabrese siano guidate da commissari, che per legge possono essere nominati per esigenze straordinarie e tempi limitati. Qui la precarietà amministrativa è diventata la norma, nel solito grande silenzio".

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