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10:26:00 - 19 NOVEMBRE 2015

ISIS: TERRORISTI ANCHE A SIANO. MA SE LA SICUREZZA NON E' GARANTITA PERCHE' SONO QUI?

ISIS: TERRORISTI ANCHE A SIANO. MA SE LA SICUREZZA NON E' GARANTITA PERCHE' SONO QUI? -

E' emergenza sicurezza in almeno due carceri calabresi. Nella sezione speciale dell'istituto penitenziario di Rossano dove sono detenuti 21 terroristi islamici, uno dei quali appartenente all'Isis ed un altro all'Eta, e gli altri 19 integralisti islamici, tutti con pena definitiva nel 2026, c'è infatti un livello di sicurezza pari a zero. A dirlo a gran voce è stato anche il segretario generale del sindacato Sappe, Donato Capece, in visita al carcere calabrese per verificare lo stato di sicurezza in particolare della sezione speciale dove sono ristretti i terroristi islamici. Dopo gli attacchi terroristici di Parigi, da fonti interne al penitenziario, si era appreso che quattro dei 21 terroristi islamici detenuti avevano inneggiato al grido di "Viva la Francia libera". "Questo istituto penitenziario, ha fatto sapere Capece, è carente e inadeguato. Dunque noi o siamo eroi o siamo ingenui". Il personale che ci lavora è specializzato, ma carente. Ogni giorno in quella sezione speciale dovrebbero esserci 4 agenti di polizia penitenziaria, ma purtroppo è presente solo uno ed i turni sono estenuanti. In questi giorni, dopo gli attentati di Parigi, sono stati alzati i livelli di sicurezza, con maggiore attenzione ai terroristi islamici detenuti. Ogni giorno hanno diritto ad un'ora d'aria singolarmente e mai in compagnia. Dalle 18 alle 19 possono recarsi fuori dalla cella per pregare e nel periodo del Ramadan la preghiera si protrae fino alle 22, ma in questi giorni hanno avuto qualche limitazione. Per il segretario generale i terroristi islamici non dovrebbero trovarsi nel carcere di Rossano, bensì collocati in posti isolati e non nelle carceri dei centri abitati. In queste ore, tuttavia, si apprende che quelli detenuti a Rossano non sono gli unici terroristi presenti in Calabria. Anche il supercarcere di Siano, quartiere di Catanzaro, ha un apposito braccio di alta sicurezza di livello 2. A preoccupare, inoltre, è il fatto che proprio tra i due penitenziari si verificano spesso degli spostamenti di questi detenuti. I rischi che ne derivano sono evidenti. Intanto ieri la Procura distrettuale di Catanzaro ha avviato un'attenta analisi di tutte le indagini, anche quelle concluse, relative a ipotesi di reato di terrorismo islamico. A Catanzaro è stato costituito anche un gruppo di lavoro di magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e composto, tra gli altri, dal pm Paolo Petrolo. Sarà effettuato anche un monitoraggio delle persone che visitano i presunti terroristi detenuti nel carcere di Rossano (Cosenza). La Procura, nonostante la carenza di organico, sta dando massima attenzione e priorità alle indagini che possono avere collegamenti con vicende legate al terrorismo islamico. Al momento, all'attenzione dei magistrati ci sono una decina di fascicoli, alcuni dei quali già definiti. L'attività avviata dal Procuratore aggiunto Bombardieri e dal sostituto Petrolo viene condotta nel massimo riserbo ed in stretta sintonia con le forze dell'ordine. Negli anni scorsi la Procura di Catanzaro aveva sequestrato alcuni supporti informatici a persone straniere sospettate di inneggiare via internet agli attacchi terroristici. Negli ambienti della Procura si evidenzia che l'attenzione sul fenomeno del terrorismo islamico è massima e saranno adottate tutte le misure necessarie sul fronte della prevenzione e repressione. Al vaglio dei magistrati ci sono numerose informative delle forze dell'ordine confluiti in passato in indagini già svolte. Massima attenzione sarà rivolta dagli inquirenti anche al carcere di Rossano e all'episodio, avvenuto nei giorni scorsi, quando alcuni terroristi detenuti hanno inneggiato agli attentati di Parigi.


ALESSANDRA BEVILACQUA

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