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10:53:00 - 21 NOVEMBRE 2015

Bankitalia: La Calabria non cresce. Il tasso di disoccupazione è il doppio rispetto al resto del Paese

Bankitalia: La Calabria non cresce. Il tasso di disoccupazione è il doppio rispetto al resto del Paese -

È stato presentato l'andamento dell'economia calabrese nel primo semestre dell'anno. Più turisti italiani, ma gli stranieri non vengono. Più auto nuove, ma l'occupazione diminuisce. E il Porto di Gioia Tauro non riparte proprio per niente.
In Calabria il tasso di disoccupazione è praticamente il doppio rispetto a quello che si registra nelle regioni del resto del Paese, una situazione non più critica ma totalmente allarmante.
Questo è lo scenario emerso dal documento della Banca d’Italia sull’andamento dell’economia reale e del mercato del credito in Calabria, secondo i dati dei primi sei mesi del 2015. 
Se la realtà di Gioia Tauro doveva essere la svolta per l’economia calabrese, la realtà è molto più complessa. Scende, infatti, drasticamente la movimentazione di container nel porto calabrese.
Il rapporto evidenzia che “è proseguita la dinamica discendente del traffico nel porto di Gioia Tauro: secondo i dati dell’Autorità portuale, la movimentazione di container tra gennaio e settembre 2015 è stata pari complessivamente a circa 1,9 milioni in riduzione del 15,2 per cento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente”
Un’altra "scoperta" è relativa al settore che dovrebbe caratterizzare l’economia della regione, ovvero il turismo, che sì si pratica, ma non è fatto da stranieri, sono più spesso i calabresi stessi a viaggiare nella loro terra.
Nel settore dei servizi, BankItalia ha registrato che “dopo la forte contrazione degli ultimi anni, le immatricolazioni di automobili nei primi nove mesi del 2015 sono aumentate del 17,8 per cento in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente, un dato sostanzialmente in linea con quello registrato nel resto del Paese”
C’è da aggiungere poi che gli occupati sono sempre più spesso in continua diminuzione, La Banca d’Italia, nella sua ricerca, ha tracciato l’ennesimo quadro difficile per il mercato del lavoro. “Il numero degli occupati è diminuito dell’1,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014, mentre è lievemente aumentato nel Mezzogiorno e a livello nazionale. Il tasso di occupazione si è attestato al 37,4 per cento. L’andamento dell’occupazione è stato particolarmente differenziato per genere e posizione professionale: il calo è stato concentrato nella componente maschile (-2,5 per cento), mentre quella femminile è tornata a crescere (1,3 per cento); la flessione ha interessato esclusivamente i lavoratori dipendenti, a fronte dell’aumento registrato per gli autonomi».
Secondo quanto emerso, non esiste un settore in particolare crisi, infatti la crisi ha abbracciato un po’ tutte le attività. Nel secondo trimestre, comunque, è stata rilevata «una dinamica più favorevole», dal momento che «i lavoratori interessati da nuove assunzioni sono aumentati dell’1,9 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno” 
“In linea con l’andamento nazionale, si sono registrati segnali di miglioramento nel mercato del credito. La flessione dei prestiti si è sostanzialmente interrotta per le famiglie consumatrici mentre si è attenuata per il settore produttivo. Sono aumentate le richieste di finanziamento provenienti sia dalle famiglie sia dalle imprese, ad eccezione di quelle delle costruzioni.”
 
Carlotta Tomaselli

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