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Aggressioni all'Ospedale di Locri: interviene il dott. Zampogna

12:11:00 - 23 NOVEMBRE 2015

Ospedale di Locri: intervista al Primario di Locri Dott. Zampogna

Ospedale di Locri: intervista al Primario di Locri Dott. Zampogna  -

Dopo la notte di tensione avvenuta all’ospedale di Locri sabato notte quando una donna con il compagno, dopo le formalità burocratiche è stata fatta distendere su un lettino vicino la stanza di accettazione del Pronto Soccorso, accanto alla paziente c'era il compagno. Ma nella stanza essendoci in quel momento altri pazienti ricoverati, si è cercato di invitare l'uomo ad uscire dalla stanza e accomodarsi fuori. A quel punto vi è stata la reazione spropositata dell'uomo.
Abbiamo raggiunto telefonicamente il Dottor Zampogna Primario dell’ospedale di Locri, sentiamo il suo commento sull’accaduto: 
- Dottore Buongiorno, un commento su quello che avvenuto in ospedale sabato notte: 

“quello che è successo in ospedale non è un fatto che riguarda una notte, ma è un fatto generalizzato, che si protrae già da lunghissimo tempo perché ci sono gesti o atti di intolleranza da parte di pazienti o utenti o accompagnatori che arrivano al pronto soccorso, e mentre quando vanno negli altri ospedali hanno la pazienza di attendere 4 5 6 7 ore, ovviamente noi non vogliamo questo, ma volte volte non si ha la pazienza di rispettare i codici di gravità, tanto è che si dice spesso ai medici che lavorano con abnegazione che ‘io sono arrivato prima, io sono arrivato ora’, e a questo si risponde sempre ‘siamo in un ospedale non in un ufficio pubblico’, quindi stabilisce il medico con la sua coscienza chi fare entrare prima e chi dopo. Il problema parte dal discorso del territorio, che filtra poco i pazienti che non dovrebbero arrivare in pronto soccorso, perché considerate che qui siamo l’unico ospedale di urgenza ed emergenza di tutta la zona della Locride, che conta 150.000 abitanti e d’Estate diventano 200.000 se non più, poi ci sono i comunitari e gli extracomunitari, quelli che non sono registrati all’anagrafe quindi la popolazione aumenta a dismisura, ovviamente tutti pensano bene di venire in pronto soccorso. Sui medici non ho niente da dire poiché sono tutti professionisti validi che lavorano però tante volte il paziente per trovare la strada breve viene inviato qui perché gli si prescrivano gli esami o altro, tra l’altro questo problema congestiona il pronto soccorso, per cui i medici che dovrebbero dedicarsi ai veri casi di urgenza, sono distratti da questo problema, come è avvenuto questa notte, la notte di Sabato, in cui c’era quest’uomo che accompagnava la sua compagna per un problema di codice bianco, che tranquillamente avrebbe potuto rivolgersi alla guardia medica, perché ovviamente per un fatto di privacy non parlo di diagnosi, però era una diagnosi compatibile con le prestazione della guardia medica, ma la guardia medica viene saltata e vengono tutti sempre all’ospedale di Locri. All’ospedale di Locri dove c’è un pronto soccorso dove a differenza delle altre zone che hanno un organico notevolmente più numeroso, anche se qualche dirigente mi ha detto, in gergo, “tu hai personale chi cofani”, significherebbe che riempirei le scorte piene di personale, cosa non vera, qui all’ospedale a livello infermieristico ho tanti infermieri, capaci e bravi, ma hanno limitazione funzionali, sono in possesso di 1, 2, leggi 104 e leggi 151, nel pronto soccorso dell’ospedale che dovrebbe essere il biglietto da visita di questo posto, tante volte viene inviato personale inadeguato, perché dovrebbe stare in altre postazioni. Lo stesso discorso vale per i medici, ne mancano due da tempo e ancora non sono state fatte sostituzioni da Aprile, nonostante le mie richieste, io ho 6 medici, 1 dirigente medico di ruolo, 1 medico convenzionato a tempo indeterminato, e 1 medico convenzionato a tempo determinato. Stop questo è il mio organico medico. Io combatto con i mulini al vento, se si lavora bene e in sicurezza e in tranquillità le risposte possono essere le migliori. Nonostante questo, i medici dell’ospedale vengono a lavorare anche se sono ammalati, succede che di notte questi i medici e gli infermieri sono in trincea nell’ospedale, con un solo vigilante e malati che arrivano con un esercito di parenti.”

- Dottore crede che sia il caso di vigilare di più l’ospedale visto che non si è trattato di un caso isolato quello che è successo Sabato notte?

“vigilare di più certo, almeno avere 2 vigilanti, 1 solo viene sopraffatto, ho rispetto ma soprattutto nella zona della Locride, forse perché si professa attraverso i media la mala sanità, arrivano in ospedale arrabbiati,  nervosi,  invece io professo sempre l’empatia il rapporto che si deve creare tra medico e paziente, in modo che raggiunga l’interesse di entrambe le parti. Il paziente deve capire che il medico viene qui per salvare vite e non per creare problemi. Abbiamo poi tanti anziani, e spesso i parenti non accettano che l’orologio biologico sia quasi alla fine, e sono anziani che spesso pretendono di rimanere in ospedale ricoverati, quando invece i posti letto sono davvero pochi, e non dovrebbe funzionare così sono una serie di problematiche.”

(intervista visibile all'interno di tg news)

Carlotta Tomaselli

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