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21:43:00 - 24 NOVEMBRE 2015

L'EDITORIALE DI ILARIO AMMENDOLIA: VITALIZI E ANTIMAFIA

L'EDITORIALE DI ILARIO AMMENDOLIA: VITALIZI E ANTIMAFIA  -

Ho appena appreso che il prof Mario Caligiuri, assessore per quattro anni della giunta Scopelliti , ha iniziato a godersi il vitalizio di circa tremila euro al mese. Un comune lavoratore dopo quarant’anni di lavoro ne prende la metà!
Intanto, il consiglio regionale della Calabria- pur non avendo tempo di porre riparo allo scandalo dei vitalizi- ha eletto la presidenza della la commissione antimafia. La ndrangheta trema! Sono decenni che i tenaci “commissari” contrastano, senza un attimo di tregua, gli uomini della ndrangheta. In Aspromonte, protetti dalle tenebre, i valorosi commissari si appostano sugli alberi pronti a lanciarsi addosso agli uomini delle “ndrine” che vengono braccate come mandrie di cinghiali in fuga. Nelle Serre li stanano casa per casa, ovile per ovile. Invece sull’Altopiano del Crotonese o nelle Sila li braccano senza tregua. I mafiosi si erano ringalluzziti in questo anno di assenza dei “commissari” ma ora sono in pieno attacca di panico e ne hanno ben donde! Una ed una sola e la parola d’ordine :mafiosi tremate i “commissari” son tornati!
Ironia a parte, una cosa è certa: in tanti anni la commissione antimafia è stata sede di grandi sprechi ma della sua assoluta inutilità non è lecito dubitare.
Utile per la casta, inutile per i calabresi!
Mi sembra di ricordare che i commissari abbiano effettuato numerose trasferte- o meglio viaggi- per “studiare” e capire il fenomeno mafioso. Hanno comprato vagonate di libri di autori “antimafia” rigorosamente selezionati tra gli “amici”. Hanno nominato consulenti ed esperti . Promosso incontri e convegni. Risultati concreti zero. Meno di zero!
L’errore sta nella radice. Non ha senso nominare una commissione regionale antimafia. Lo sanno bene i consiglieri regionali come lo sa ogni cittadino di buon senso. La Regione avrebbe potuto contrastare la ndrangheta. Eccome! Ma in un solo modo: facendo il proprio dovere, svolgendo al meglio i propri compiti istituzionali! Impegnandosi per lo sviluppo, combattendo la marginalità sociale, prendendo l’iniziativa per recuperare i ragazzi a rischio di devianza criminale. Un terreno difficile ma concreto. Invece hanno preferito istituire una “commissione” che altro non è che una occasione di appannaggio e di privilegio per le caste politiche. Una fonte di spreco ed è proprio su questo terreno la ndrangheta prospera e si legittima.
Con i fondi dilapidati in tanti anni di vita della commissione antimafia, si sarebbero potuti recuperare tanti nostri ragazzi togliendoli alla manovalanza criminale. Sottolineo, anche il recupero di un solo giovane sarebbe stata cosa sicuramente più utile che l’istituzione di una commissione inutile. Se qualcuno si prendesse il compito di raccontare la storia dei tanti ragazzi senza nome che ogni anno vengono regalati alla criminalità, senza che nessuna istituzione muova un solo dito per salvarli, emergerebbe con limpida chiarezza il delitto di sprecare soldi , coprendosi dietro le mille sigle dell’antimafia. Quanta gente, in questa terra, si perde e si abbrutisce perché nessuno rivolge loro alcuna attenzione, né alcuno gli rivolge la parola. Quanto sarebbe più utile un bagno di umiltà e di democrazia, invece di muoversi solo e soltanto sui tradizionali percorsi di casta. 
Ribadisco , quella antimafia è una commissione perfettamente inutile anche perché non è servita a contrastare l’immagine che, con pervicace volontà, si è voluto dare della Calabria. Nell’immaginario collettivo dell’Italia e dell’Europa, la nostra Terra è diventata sinonimo di “criminalità”! Un falso storico! Una terra sfruttata e condannata dai poteri dominanti al sottosviluppo è oggi calunniata e diffamata con lucida e calcolata sistematicità. Tutto ciò con il colpevole silenzio di tutte le commissioni regionali antimafia che si sono succedute nella storia del consiglio regionale calabrese.
Qualcuno ha detto che si tratta di una commissione di “studio” sul fenomeno, Bisognerebbe ricordare che su questo argomento si sono scritti milioni di libri e migliaia di trattati da parte di studiosi conformisti, umiliando la cultura garantista che in Calabria si tenta di privare del diritto di cittadinanza.
Infine e per completare l’opera , i consiglieri regionali, nell’ultima seduta del consiglio, hanno ripristinato la “commissione per le riforme”. 
Perché ci prendete in giro?
Perché ci considerate così stupidi da non comprendere la realtà!
Mentre voi istituite “commissioni” inutili, la Calabria va a fondo e la speranza muore. Voi e noi sappiamo la funzione vera di tali commissioni e siamo consapevoli che non c’entrano nulla con i problemi concreti del popolo calabrese. Sono veicoli di inaccettabili privilegi e vergognosi sprechi che contrastano ed offendono, le esigenze vere della Calabria. 
Si vuole sul serio dare un messaggio di cambiamento: abolite subito la commissione regionale antimafia e bloccate quella sulle “riforme”!
Non risolveremo il problema della Calabria, ma sarà un piccolo segnale di autentica svolta di cui si sente un gran bisogno ed ancora non se ne vede traccia

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