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11:25:00 - 27 NOVEMBRE 2015

'ATLANTIDE': LA COSCA PIROMALLI NEL MIRINO DELLA DDA, 4 NUOVI FERMI

'ATLANTIDE': LA COSCA PIROMALLI NEL MIRINO DELLA DDA, 4 NUOVI FERMI -

La città di Gioia Tauro nel corso 2005 è stata teatro di macabri omicidi, sanguinolente faide che miravano alla prevaricazione di una cosca rispetto ad un'altra.
Non è sempre scontato giungere alla risoluzione di un enigma in maniera automatica e repentina, a volte il tempo rappresenta l'unica arma della giustizia, a volte la voce della coscienza ha la vitale necessità di venir fuori svuotandosi di tutto il male causato e a volte la verità giace, come il continente "Atlantide" dal nome dell'operazione, in fondo al cuore dell'oceano.
E' proprio a distanza di anni che la DDA di Reggio Calabria, insieme ai Carabinieri della locale Compagnia di Gioia Tauro diretta dal capitano Francesco Cinnirella, con l’ausilio di personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, della Compagnia Speciale e di unità cinofile del GOC di Vibo Valentia, e personale della Squadra Mobile di Reggio Calabria ha messo a segno un nuovo duro colpo alla criminalità organizzata del territorio.
Nell'ambito della cosiddetta operazione "Atlantide" sono finiti, ieri, in manette quattro nuovi soggetti. Si tratta di: Biagio Guerrisi 51 anni, Gennaro Paolillo, 31 anni, Rocco Ivan Stillitano, 52 anni, Francesco Cosoleto, 37 anni, attualmente presso il carcere di Palmi.
I quattro, secondo gli inquirenti collegati alla cosca dei Piromalli, sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso in omicidio e tentato omicidio pluriaggravato, porto e detenzione illegale di armi, estorsione e danneggiamento, reati tutti aggravati dalle metodologie mafiose.
Le indagini avrebbero consentito di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza in ordine all’appartenenza dei fermati ad un’associazione di tipo ‘ndranghetista che, avvalendosi della forza di intimidazione scaturita dal vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà, si sarebbe dedicta "allo sfruttamento delle risorse economiche del territorio attraverso o la partecipazione alle stesse", acquisendone direttamente o indirettamente la gestione e il controllo, ovvero con la riscossione di somme di denaro a titolo estorsivo.
L'attività, infatti, documenterebbe numerosi episodi estorsivi, consumati e tentati, nonché alcuni danneggiamenti seguiti da incendio o perpetrati mediante l’esplosione di colpi d’arma da fuoco, effettuati nello stesso contesto a scopo intimidatorio e a danno di operatori economici.
È stato, inoltre, ricostruito come la cosca, con la disponibilità di armi, al fine di realizzare il controllo egemonico sul territorio avrebbe realizzato accordi con organizzazioni criminose omologhe, sopprimendo i soggetti che a quel controllo si contrapponevano, commettendo anche delitti contro il patrimonio, contro la vita e l’incolumità individuale e in materia di armi. I fermati sono stati portati presso la casa circondariale di Palmi. 
Le indagini, si sarebbero avvalse anche del contributo di alcuni collaboratori di giustizia.

SARA FAZZARI

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