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09:25:00 - 30 NOVEMBRE 2015

MAMMOLA: MOLTO PARTECIPATA L'INIZIATIVA SUL FEMMINICIDIO, SODDISFATTA L'ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI LORENA IERACI

MAMMOLA: MOLTO PARTECIPATA L'INIZIATIVA SUL FEMMINICIDIO, SODDISFATTA L'ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI LORENA IERACI -

L’iniziativa sul delicato tema del Femminicidio che si è tenuta a Mammola il 25 Novembre ha chiuso la settimana di impegno civile per i diritti dei Minori e il contrasto alla violenza sulle donne, organizzata dai rappresentanti delle politiche Sociali dell’Unione dei Comuni in collaborazione con le Scuole e il Terzo settore. Lorena Ieraci, assessore alle Politiche Sociali e Consigliera dell’Unione dei Comuni ai nostri microfoni afferma : Un ricco calendario di eventi con l’obiettivo di creare momenti di riflessione e confronto tra la società civile e i tecnici che a diverso titolo sono impegnate sul versante della prevenzione e lotta alla violenza contro le donne. Abbiamo scelto di incontrare i ragazzi all’interno delle scuole, nella convinzione che la scuola rappresenta la “culla della formazione culturale" di un ragazzo e il mezzo migliore per diffondere e a rafforzare la cultura della legalità. La visione del Cortometraggio “ Lui era mio padre” storia di una bambina mai nata, ha suggerito diversi spunti di riflessione nel corso del dibattito per meglio comprendere Chi è la persona del carnefice e perché uccide la donna che rappresentava, fino a quel momento, la moglie, la figlia o la fidanzata da possedere… L’Evento, moderato dal giornalista di Telemia, Nicodemo Barillaro è stato molto partecipato di grande interesse e spessore culturale al quale hanno preso parte illustri relatori che hanno interagito con il pubblico: la Dott.SSa Capitò, Giudice coordinatore ufficio Gip-Gup del Tribunale di Locri, il Dott. Toscano Sostituto procuratore presso il Tribunale di Locri, Dott.ssa Diano Psicologa- Psicoterapeuta, Presidente dell'associazione SINAPSI, il Dott. Spagnolo, Ispettore Capo Polizia di Stato presso la DIGOS della Questura di Reggio Calabria e autore del cortometraggio – Lui era mio padre “storia di una bambina mai nata” (SIULP), la Dott.ssa Sbarra responsabile del Coordinamento Femminile della CISL di Reggio Calabria. Tra gli ospiti presenti in sala la dirigente dell’Istituto Comprensivo la Dott. Laganà, diversi rappresentanti del mondo associazionistico, l’ex Ministro Lanzetta, il Dott. Marchese, Capo Commissariato di Siderno. L’Assessore nel suo intervento ha sottolineato che : in Italia nonostante siano stati compiuti notevoli passi avanti in materia di tutela delle donne, va preso atto che ancora oggi una donna su tre muore quotidianamente ad opera del proprio marito o fidanzato, questo perché quando le donne chiedono aiuto non ricevono protezione adeguata. La Regione Calabria possiede uno strumento legislativo importante la L.R. regionale n. 20/2007 , che prevede disposizioni per la promozione ed il sostegno dei centri di antiviolenza e delle case di accoglienza per donne in difficoltà, tuttavia la legge attualmente non trova copertura finanziaria. In più il bando pubblicato dall’Amministrazione regionale nel 2011 stanziava fondi per i Centri Anti Violenza lasciando fuori dai finanziamenti le Case di Accoglienza, centri di vitale importanza alle quali si rivolgono donne in difficoltà trovando un aiuto concreto e ospitalità insieme ai propri figli anche per lungo periodo. Le Strutture che dovrebbero garantire sicurezza e protezione non sono in grado di farlo a causa delle esigue risorse economiche con cui si trovano ad operare sui territori. Oggi in Calabria si contano 9 Centri Anti Violenza e 2 Case Rifugio. Questi numeri ci devono far riflettere sul perché il fenomeno dilaga e soprattutto del perché spesso le donne rimangono in silenzio e alla rassegnazione e non trovano il coraggio di denunciare. E’ innegabile che stiamo vivendo un momento di crisi molto difficile, ma ciò non toglie che le Istituzioni devono destinazione maggiori fondi nel settore “Socio-Sanitario-Assistenziale”
Dal dibattito è emerso la necessità di creare nuove sinergie tra le istituzioni, il Terzo Settore, i centri anti-violenza e il coordinamento delle donne al fine realizzare riforme davvero efficaci per contrastare il fenomeno del femminicidio “ agendo sul versante della prevenzione e non della riparazione post violenza”.

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