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11:25:00 - 02 DICEMBRE 2015

GRATTERI: TAGLIARE GLI SPRECHI? SI PUO'! BASTA ABOLIRE LA DIA E RIDURRE LE TUTELE

GRATTERI: TAGLIARE GLI SPRECHI? SI PUO'! BASTA ABOLIRE LA DIA E RIDURRE LE TUTELE -

"Dovremmo incominciare a tagliare ciò che non serve. Anche al ministero degli Interni ci sono degli sprechi. Ad esempio se io avessi potere, ridurrei le tutele del 98% in Italia". A dichiararlo è uno che se ne intende. Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri in un'intervista rilasciata su La7 nel corso del programma "diMartedì". Gratteri ha anche aggiunto che è possibile effettuare un notevole risparmio anche nelle scorte. "Dopo l'omicidio Biagi, ha dichiarato il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, per paura che possa accadere un'altra situazione analoga, si è iniziato ad esagerare nelle scorte e nelle tutele. Inoltre dico che dobbiamo sciogliere la Direzione Investigativa Antimafia. Che è una struttura che oggi fa solo misure di prevenzione". Le stesse misure di prevenzione che stando a quanto sostenuto da Gratteri attualmente sono opera anche delle Questure, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. "Ha detto Falcone che ci vuole la Dia, ma perché si bestemmia, perché si usa sempre il nome di Falcone quando si vuole difendere qualcosa che oggi è fuori dalla realtà, è fuori dai bisogni? E quando Falcone era vivo perché nessuno l'ha votato per il Csm, perché tutti lo combattevano? E dopo morto, chi lo ha combattuto in vita, i gattopardi, sono saliti tutti sui palchi per commemorare. Gli uomini della Dia ritornano ai Corpi di appartenenza, non è che vanno a fare le contravvenzioni sulla strada, vanno nelle strutture investigative. Risparmiamo un dirigente, un ufficio, automezzi, un palazzo. La Dia, la sede centrale, è in una traversa di via Veneto. Quei soldi si potrebbero risparmiare e assumere più persone, più poliziotti, più carabinieri" ha chiosato ancora il Procuratore antimafia. Lo stesso Gratteri pochi giorni addietro era intervenuto all'assemblea dei sindaci della Provincia di Reggio Emilia mettendo in guardia i primi cittadini: "la mafia non arriva qui con coppola e lupara. I mafiosi sono incensurati, spesso laureati, professionisti, arrivano con modi garbati e si presentano come manager che vogliono investire sul territorio. Dovete stare attenti e fare un'esame di coscienza su quanto siete stati distratti finora". Ha parlato anche dei voti: "Dove c'è una comunità calabrese ben strutturata, c'è un bacino di voti che può fare gola a tanti. Dovete capire che quei voti non vi servono, perché quello per voi sarebbe l'inizio della fine". Con i mafiosi, ha aggiunto, "non ci possono essere tentennamenti, bisogna dire loro di no subito. Ci vuole tolleranza zero". 

ALESSANDRA BEVILACQUA

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