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08:49:00 - 04 DICEMBRE 2015

Porto di Gioia Tauro: Accesso Antimafia lì dove comanda la ‘ndrangheta

Porto di Gioia Tauro: Accesso Antimafia lì dove comanda la ‘ndrangheta -

La prefettura di Reggio Calabria ha stabilito l’accesso Antimafia al Porto di Gioia Tauro, ieri mattina è stato ordinato agli uomini di polizia, carabinieri, guardia di finanza e della Dia, di passare a setaccio il Porto di Gioia Tauro, che da più di 20 anni apre le porte d’ingresso in Europa alla cocaina. Proprio ieri le fiamme gialle hanno rinvenuto 344 chili di droga all’interno di due container provenienti dal Brasile e diretti uno in Slovenia e l’altro a Trieste. Un affare che avrebbe fruttato alle cosche milioni di euro.
Le attività sono state eseguite attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner ed unità cinofile della Guardia di Finanza. La cocaina sequestrata avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, circa 70 milioni di euro. L'attività delle Fiamme Gialle, in sinergia con l'Agenzia delle Dogane, si inserisce nell'ambito della più generale intensificazione delle attività di controllo volte al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro che ha portato, dall'inizio dell'anno, al complessivo sequestro di circa 932 kg. di cocaina. 
Il prefetto Sammartino ha chiesto alle forze dell’ordine di capire chi lavora dentro il porto. Non solo prevenzione perché a Gioia Tauro, da sempre, anche i colossi delle multinazionali si sono piegati ai voleri della cosca Piromalli e delle altre famiglie mafiose. 
Una storia che continua nel tempo, senza fermarsi, bloccarsi e arrendersi alla giustizia, il Porto di Gioia Tauro è in mano ai clan non si contano più le indagine effettuate e quelle del procuratore aggiunto Nicola Gratteri sul narcotraffico internazionale che, in buona parte, passa dal porto di Gioia Tauro, così come da altri importanti scali olandesi e spagnoli.
L’Accesso Antimafia potrebbe far luce su un sistema di infiltrazione mafiosa enorme, quello che vedrebbe nella ‘ndrangheta il principale interlocutore per chi avrebbe intenzione di investire nel Porto di Gioia Tauro.
 
Carlotta Tomaselli

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