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11:32:00 - 10 DICEMBRE 2015

CASSAZIONE, IL PM ALBERTO CISTERNA NON PUO' ESSERE DEMANSIONATO

CASSAZIONE, IL PM ALBERTO CISTERNA NON PUO' ESSERE DEMANSIONATO -

L’ex numero due, della Direzione nazionale antimafia- Alberto Cisterna- non può essere “demansionato”. Accolto il ricorso presentato in Cassazione, dagli avvocati difensori del pm. Così, il Consiglio superiore della magistratura, ha deciso di non revocare le funzioni del pm antimafia- Cisterna. A renderlo noto, la stessa Corte Suprema, in un verdetto, delle Sezioni Unite civili. Una decisione, che conferma la responsabilità disciplinare di Cisterna- spiegano- che dal 2004 al 2009, era incaricato delle funzioni di collegamento investigativo con i magistrati della Dda di Reggio Calabria, prima di essere nominato procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia. Rimane, per lui, la sanzione inflittagli dai giudici, per non aver reso noto, i suoi 'contatti continuati' con Luciano Lo Giudice, figlio e fratello di esponenti di spicco dell’omonima costa calabrese coinvolto, sua volta, in indagini sulla ‘ndrangheta. Alberto Cisterna, sarà trasferito d’ufficio a Tivoli, in qualità di giudice, ma- si legge nelle pagine della sentenza- non può essere “punito” in via definitiva, con la perdita delle funzioni direttive, o semidirettive, perchè  spiegano i giudici della corte suprema- il suo  “demansionamento”- è già, di per sè, una sanzione 'normativamente non prevista' e dunque, la perdita delle funzioni, sarebbe illegittima se protratta oltre la fase cautelare.

Piera Galluzzo

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