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12:58:00 - 15 DICEMBRE 2015

OPERAZIONE 'SAGGIO COMPAGNO': ULTERIORI DETTAGLI

OPERAZIONE 'SAGGIO COMPAGNO': ULTERIORI DETTAGLI -

Una vasta operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Reggio ha portato stamane all'esecuzione di 37 provvedimenti di fermo nei confronti di altrettanti presunti appartenenti alla 'ndrangheta
L'operazione ha visto la luce tra le provincia di Reggio Calabria, di Roma, Verbania e Vibo Valentia . I provvedimenti sono stati emessi dalla Procura antimafia di Reggio Calabria, che ha anche disposto numerose perquisizioni. L'operazione riguarda la Piana di Gioia Tauro, ed in particolare la zona di Cinquefrondi. Il reato contestato alle persone fermate é l'associazione per delinquere di tipo mafioso, insieme a detenzione e porto di armi da guerra e comuni da sparo, ricettazione, rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, favoreggiamento personale, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, estorsione, furto, spendita e introduzione nello Stato previo concerto di monete falsificate e danneggiamento seguito da incendio: reati tutti aggravati dal metodo mafioso. Sono tre le cosche di 'ndrangheta della Piana di Gioia Tauro coinvolte nell' operazione, denominata "Saggio compagno",. L'operazione, eseguita con l'ausilio dello Squadrone eliportato Cacciatori "Calabria", é scaturita da indagini avviate nel novembre del 2013 anche sulla base delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Le cosche coinvolte sono quelle dei Petullà, dei Ladini e dei Foriglio quali articolazioni autonome dell'associazione per delinquere di tipo 'ndranghetistico nota come "locale" di Cinquefrondi, operante nei comuni di Cinquefrondi e Anoia con ramificazioni in tutta la provincia di Reggio Calabria ed in altre province. "L'attività della cosca, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo - secondo quanto riferiscono i carabinieri in una nota stampa - era finalizzata al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona mediante una serie indeterminata di delitti in materia di armi, esplosivi e munizionamento, contro il patrimonio, la vita e l'incolumità individuale, in materia di commercio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento latitanti, nonché delitti finalizzati ad acquisire direttamente e indirettamente la gestione e il controllo di attività economiche, in particolare nel settore degli appalti boschivi, ed ogni altra attività illecita". Nell'ambito della stessa operazione sono stati sequestrati beni mobili ed immobili ritenuti riconducibili ad alcuni degli indagati per un valore di oltre cinquecentomila euro. L'attività investigativa ha permesso, inoltre, nelle sue varie fasi, di procedere all'arresto di otto persone, al sequestro di oltre un chilogrammo di cocaina ed al ritrovamento di numerose armi da guerra e comuni da sparo.
L'organizzazione sgominata oggi su mandato della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Roma usava le armi per minacciare e intimidire debitori e rivali, hanno accertato gli investigatori. A Tivoli, vicino a Roma, nel garage di uno dei membri dell'organizzazione c'era l'arsenale. Sono stati sequestrati una pistola Browning calibro 6,35 ed un fucile calibro 12 a canne mozze, entrambi con la matricola abrasa. Un corriere dell'organizzazione e' stato rapito, chiuso in un garage, picchiato e minacciato di morte perché accusato di essersi fatto portare via quattro chili di eroina durante il trasporto in Puglia per la cessione ad un gruppo di criminali albanesi. Per questo due degli arrestati nell'operazione dei carabinieri di Roma sono accusati di sequestro di persona a scopo di estorsione: si tratta di un italiano e di un albanese.

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