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17:05:00 - 22 DICEMBRE 2015

OPERAZIONE 'IL PRINCIPE', INFLITTO ALTRO DURO COLPO ALLA COSCA DE STEFANO

OPERAZIONE 'IL PRINCIPE', INFLITTO ALTRO DURO COLPO ALLA COSCA DE STEFANO -

Nel corso della mattinata odierna, la Squadra Mobile della Questura ed il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri di Reggio Calabria hanno dato atto ad un Decreto di Fermo di Indiziato di Delitto emesso dalla Dda della Procura di Reggio Calabria nei confronti di cinque soggetti, appartenenti alla cosca De Stefano.  

Ai fermati viene contestata l’associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata ad estorsioni, intestazione fittizia di beni e danni a commercianti ed imprenditori di Reggio Calabria.

I destinatari del fermo sono De Stefano Giovanni Maria, alias “Il Principe”  classe ‘76, Arecchi Fabio Salvatore, classe ‘77, Votano Francesco detto “Ciccio”, classe ‘88, Morabito Vincenzo, detto “Dino”, classe ‘68 ed Assumma Arturo classe ’85.

L’operazione è scaturita dalle indagini condotte dal R.O.N.I. dei Carabinieri di Reggio Calabria indirizzate al monitoraggio di due differenti situazioni, la prima, sull’attività criminale del “rampollo” di casa De Stefano, Giovanni Maria che esercitava il controllo assoluto sugli affari di famiglia, e la seconda, grazie al contributo del collaboratore di giustizia Enrico De Rosa, volta comprendere le numerose estorsioni subite dall’azienda CO. BAR S.p.a., esecutrice dei lavori di ristrutturazione del Museo di Reggio Calabria.

Le sinergiche attività investigative hanno permesso così all’Autorità Giudiziaria di comprendere che le due situazione erano in realtà collegate, infatti la cosca De Stefano continuava nell’ombra la sua attività estorsiva, e fra le vittime vi era anche la CO.BAR S.p.a. Uno degli strumenti utilizzati per assicurarsi l’egemonia e l’autorità a livello territoriale era infatti l’attività intimidatoria.

Giovanni Maria era il rampollo prediletto, figlio del defunto Giorgio De Stefano, aveva assunto la reggenza rappresentando la famiglia e continuando le sue numerose attività criminali, gli viene contestato il ruolo di capo e promotore con particolari incarichi di pianificazione, impulso e decisione. Era lui che prendeva le decisioni più importanti in merito al futuro degli esercizi commerciali esistenti o di nuova apertura a Reggio Calabria.

Il compito di Arecchi Fabio Salvatore e Votano Francesco è di partecipi agli affari della cosca come intermediari fra i solidali e gli associati, ricevendo i messaggi funzionali al fine di migliorare operatività dell’associazione, collaboravano alle attività economiche intestate fittiziamente ad Arecchi Fabio, le cui sedi diventavano importanti basi logistiche per le finalità illecite perpetrate dalla cosca.

Gli indagati, De Stefano Giovanni Maria, Zappia Vincenzo, Sonsogno Demetrio, Morabito Vincenzo ed Assumma Arturo, dovranno rispondere anche alle estorsioni rivolte all’impresa CO.BAR S.p.a. effettuate attraverso violente intimidazioni  rivolte a Barozzi Vito Matteo titolare del 95% delle azioni dell’impresa. Fu costretto, infatti, a dover rispondere del versamento di ingenti somme di denaro.

De Stefano Giovanni Maria ed Arecchi Fabio Salvatore sono ulteriormente indagati per intestazione fittizia di beni.

Il nome dell’operazione proviene dall’appellativo mediante il quale i solidali erano soliti a chiamare De Stefano Giovanni Maria, come reggente indiscusso della cosca reggina.

SARA FAZZARI

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