NEWS

15:33:00 - 05 GENNAIO 2016

'La liquidazione della Società SORICAL avrebbe potuto avere delle pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali'

'La liquidazione della Società SORICAL avrebbe potuto avere delle pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali' -

Se volessimo analizzare senza retorica e senza condizionamenti ideologici il modo in cui si sviluppano le vicende in questa Regione non potremmo che concludere che i Calabresi continuano ad avere una patologica predisposizione a collocare la testa sotto la sabbia come gli struzzi. La vicenda SORICAL può essere considerata un caso emblematico  in questo senso. Nella fase che ha seguito la messa in liquidazione infatti pareva che le vicende della società mista interessassero solo ai suoi detrattori, i quali, prendendo spunto dalle evidenti criticità gestionali e dagli esiti del referendum sulla privatizzazione dell’acqua hanno avviato un processo di sensibilizzazione della pubblica opinione volto ad inquinare l’iter amministrativo che invece, partendo da un indispensabile processo di inversione di rotta a livello manageriale, avrebbe dovuto piuttosto vedere proprio la società di gestione protagonista di una nuova stagione di riforme nella gestione del servizio idrico integrato. Era fin troppo evidente infatti, che i necessari perfezionamenti legislativi del settore, non potevano non tenere conto di alcuni aspetti fondamentali: 
La liquidazione della società, se non correttamente gestita, avrebbe potuto avere delle pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali aggiungendo pertanto un altro grave tassello alle troppe situazioni di crisi occupazionali nella regione; Oltre alle ripercussioni sociali di cui sopra, è innegabile che la SORICAL possedeva e possiede ancora, proprio nella base impiegatizia ed operativa un patrimonio di conoscenze specifiche, tecniche ed amministrative, consolidate nel decennio di vita, dalle  quali non si può prescindere se si vogliono ottenere risultati significativi in termini di ottimizzazione ed efficientamento  gestionale dei processi produttivi e di pianificazione dei necessari investimenti nel settore. Al danno perpetrato ai calabresi da un socio privato che non ha mai mostrato grande interesse per la gestione degli acquedotti calabresi, che ha di conseguenza generato, a nostro parere, ripercussioni negative sulla operatività aziendale, si sarebbe potuto aggiungere  anche  la beffa che a pagarne le conseguenze sarebbe stato tutto il personale qualificato calabrese. Grazie al  senso di responsabilità manifestato da tutti, lavoratori e rappresentanze sindacali, attraverso la condivisione di una fase molto difficile per l'azienda, è stata scongiurata tale  eventualità e al contrario,  è stato  possibile  distribuire  oltre 270.000.000 di mc. di acqua all’anno, gestire oltre 5000 Km. di condotte distribuite sull’intero territorio regionale, con una pianta organica di 260 dipendenti, ben al di sotto di analoghe realtà del settore . Evidentemente dati di tutto rispetto. Il ritorno ad una gestione pubblica del servizio, seppur auspicabile in assenza di un partner privato che abbia le capacità tecnico-economiche necessarie, non potrà assolutamente determinare quanto avvenuto  negli anni precedenti la gestione SORICAL, dove i costi e le diseconomie gestionali delle  reti di distribuzione di alcune amministrazioni comunali, dovevano essere ripianate dai  cittadini calabresi attraverso l'aumento delle tariffe. Una contraddizione che stride con  il tanto vituperato principio di bene comune , che infatti, per mostrarsi tale, dovrebbe essere equamente distribuito. E non ci può essere equa distribuzione se gli eccessi nei consumi dei comuni meno virtuosi devono essere ripianate dalla fiscalità regionale generale. Sarebbe  fin troppo scontato arrivare alla conclusioni che la fase di liquidazione poteva e doveva  comunque rappresentare una opportunità per riorganizzare l’intero servizio idrico integrato, che coinvolgesse tutto il livello regionale alla luce anche delle tante criticità emerse,  ( vertenza Soakro Crotone) ,  e la cui gestione, non poteva e non può che avere carattere industriale così' come sosteniamo da tempo, per efficientare il servizio anche attraverso la produzione di utili che consentirebbero, tra l'altro, l'abbassamento delle tariffe. Si sarebbe potuto e dovuto sfruttare questo tempo per mettere in ordine il rapporto con un socio privato che ha mostrato totale disinteresse per la gestione del servizio idrico calabrese, posizione palesemente espressa e scritta a  chiare lettere, nero su bianco, e che,  tuttavia, continua  a mantenerne saldo il comando attraverso la presenza dei propri rappresentanti, amministrativi e tecnici, in ruoli chiave nella società.
Non ci sono percorsi  alternativi.  Nonostante siano trascorsi ormai diversi anni dalla prima presentazione della Legge Regionale in materia di riforma del Servizio Idrico Integrato, nonostante sia ormai opinione comune e diffusa che occorre superare le previsioni di quella Legge Regionale, assistiamo ad una indifferenza della politica che non sappiamo se attribuire a superficialità e/o ad incapacità ad affrontare i problemi del governo del territorio calabrese. 
I  lavoratori del settore non possono più sopportare detta condizione dilatoria ed inconcludente sapendo bene i rischi che le aziende di settore potrebbero correre a breve, date le gravi  criticità succitate. Soprattutto alla luce delle indiscrezioni che vorrebbero la società mista riconsegnata di fatto nelle mani dei privati e dei loro delegati secondo il gattopardiano principio del cambiare tutto per non cambiare niente.
Riteniamo pertanto indispensabile, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati,  l'apertura immediata di tavoli tematici dedicati, che definiscano  un nuovo percorso per  l'immediato  superamento dell'attuale  gestione commissariale,  per poi   affrontare le complesse problematiche che le aziende del settore stanno attraversando,  e governarne conseguentemente,  la difficile fase di transizione verso il nuovo assetto di gestione del servizio idrico integrato in Calabria.


(Il Segretario Generale Pompeo GRECO e Il Segretario Generale USR Paolo Tramonti)

« ARCHIVIO