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11:39:00 - 07 GENNAIO 2016

SECONDO ALFANO A NARDODIPACE LA 'NDRANGHETA ERA 'COSA PUBBLICA'

SECONDO ALFANO A NARDODIPACE LA 'NDRANGHETA ERA 'COSA PUBBLICA' -

A Nardodipace la 'Ndrangheta era "cosa pubblica". Questo quanto emerso dalle quattro pagine firmate dal Ministro dell'Interno Angelino Alfano e alle quali viene allegata la relazione del prefetto di Vibo Valentia Giovanni Bruno.
Queste pagine hanno un peso enorme per l'Amministrazione Comunale, in quanto manifestano le motivazioni che hanno portato allo scioglimento del Consiglio della cittadina.
Fra tutte, quella più grave, che segna e macchia l'andamento di uomini che dovrebbero agire in funzione dello Stato e del comune che rappresentano: "La sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalità organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi."
In poche parole, alla base dello scioglimento vi è il rapporto fra amministratori comunali e criminalità.
L'operazione "Uniti per la truffa" aveva portato infatti all'arresto del sindaco Romano Loielo, dell'ex vicesindaco Romolo Tassone, di Fabio Rullo e Mario Carrera, tutti finiti agli arresti domiciliari per qualche tempo a causa del cosiddetto "uso contorto della cosa pubblica".
Il Sindaco, definito "figura portante dell'impianto criminale", avrebbe, attraverso il rapporto intrattenuto con l'amministratore della scorsa consiliatura, instaurato il sodalizio fra l'apparato delinquenziale di tipo mafioso e l'amministrazione comunale, "concretizzato nel tempo in favore di soggetti o imprese collegate direttamente o indirettamente ad ambienti malavitosi".
A confermare questo rapporto sono anche ulteriori indagini di operazioni condotte dalla polizia giudiziaria che avrebbero documentato la sussistenza dei rapporti agevolati dal fitto intreccio di parentele e frequentazioni di soggetti controindicati, con particolare riguardo al sindaco, vicesindaco ed alcuni consiglieri di maggioranza.
La commissione di indagine avrebbe inoltre rinvenuto delle irregolarità in materia di contratti, lavori pubblici e acquisiti, atti inerenti ai lavori e alla fornitura di beni e servizi. Come se non bastasse, sono stati conservati dei posti dei dipendenti in esubero presso l'Amministrazione, favorendo quelli "vicini al Sindaco".
In ultimo all'Amministrazione Comunale viene incriminata anche l'assegnazione di una borsa di studio ad uno studente universitario "parente di un locale esponente malavitoso" oltre ad alcune anomalie nell'assegnazione dei buoni spesa.

SARA FAZZARI 

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