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11:43:00 - 09 GENNAIO 2016

Vibo: La Procura indaga 3 medici dell'Ospedale Jazzolino per il caso del bimbo morto prima del parto

Vibo: La Procura indaga 3 medici dell'Ospedale Jazzolino per il caso del bimbo morto prima del parto -

Giovedì mattina all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia è morto il feto di una donna di 28 anni, che si era recata in ospedale accusando dolori addominali, ma nonostante questo i medici l’avevano rimandata a casa, adesso la Procura indaga su tre medici del reparto di ginecologia e su 2 in servizio di pronto soccorso, a cui si contesta il reato di procurato aborto.
I medici accusati sono la Dottoressa Daniela Fusca, del reparto di Ostetricia e ginecologia, e due sanitari del pronto soccorso: Francesco Tripodi e Rocco Fiaschè. Secondo la ricostruzione e la denuncia il 26 Dicembre la donna in preda a forti dolori era stata visitata in pronto soccorso, dopo aver disposto un tracciato i sanitari si erano accorti che il feto era in uno “stato di sofferenza”, ma nonostante questo la giovane donna era stata tranquillizzata e mandata a casa, con l’invito di tornare in ospedale solo alla scadenza del tempo. 
Ma pochi giorni dopo Elvira Marturano si era recata nuovamente in ospedale accompagnata dal marito, dove era stata sottoposta a un nuovo tracciato da cui è emersa subito la triste verità: il feto del bambino non dava più segni vitali.
“Per noi è stato un dramma - ha detto il marito della donna - fino alla sera prima il bambino scalciava..” dopo poche ore il parto cesareo ha confermato il decesso del piccolo. 
Dopo l’accaduto e la denuncia dei genitori sono partite le indagine pure da parte dell’Asp che ha chiesto una dettagliata relazione al primario di Ginecologia Antonio Imbarlina, ma in una nota è stata la stessa Asp a precisare che durante il primo tracciato non erano state riportate complicanze del feto della donna. 
Il 28 Dicembre la donna, sotto consiglio del ginecologo che la seguiva, si è recata in ospedale per un nuovo controllo, ma anche in questa circostanza secondo l’Asp “non sono emerse rilevanti problematiche per madre e feto”. Alla 40esima settimana di gravidanza, il 7 Gennaio, la donna si è recata nuovamente all’ospedale per alcuni accertamenti e dal controllo dei sanitari è stato solo in quel momento che è emerso che il feto era morto.
Intanto il direttore sanitario della struttura, Michelangelo Miceli, dopo aver espresso vicinanza alla signora e alla sua famiglia, si è riservato di adottare “i dovuti provvedimenti, nel caso in cui dovessero emergere specifiche responsabilità”. 
Ma il caso Vibo ha scosso anche il mondo politico che adesso chiede di istituire una commissione parlamentare sugli errori sanitari, perché è inammissibile che nel 2016 accadano queste cose e che si possa persino morire ancora di parto.

Carlotta Tomaselli

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