NEWS

10:48:00 - 13 GENNAIO 2016

Reggina Calcio: L’ex Presidente Lillo Foti inguaiato da 2 pentiti per i presunti legami coi Labate

Reggina Calcio: L’ex Presidente Lillo Foti inguaiato da 2 pentiti per i presunti legami coi Labate -

Il 9 Ottobre del 2013, Roberto Moio, collaboratore di giustizia e nipote di uno dei boss più influenti della ‘ndrangheta reggina, parlò al pm antimafia di come lo Stadio Granillo interessasse da sempre, anche tramite Lillo Foti, al boss Pietro Labate. 
Queste dichiarazioni, insieme a quelle depositate da Marco Marino e Enrico De Rosa, entrambi “pentiti”, furono utilizzate nel processo a carico di alcuni esponenti della famiglia Remo, è proprio Gianni Remo ex vicepresidente della Reggina Calcio finì in manette nel 2009. Ma la confessione dei pentiti delle cosche fa luce su nuove vicende che vedrebbero proprio la ‘ndrangheta vicina alla squadra della città, soprattutto in particolare la famiglia Labate “padrona” del quartiere dove si trova lo Stadio Granillo, 
Ha detta di Roberto Moio i Labate sono sempre stati interessati all’universo della Reggina e soprattutto alle sue tifoserie, perché quella del campo era la zona dei Labate, lì afferma il collaboratore di giustizia, “non si doveva fare casino, lì non si doveva fare niente”. C’erano anche poi interessi legati alla ristrutturazione dello stadio, lavori che erano stati fatti molto tempo prima da Remo, e “anche Pietro Labate prendeva un profitto da tutto questo”, ma Moio lo dice anche chiaramente “il legame sia con Lillo Foti e sia con i cognati di Remo, col cognato Giovanni Remo”. Così vengono alla luce i legami tra i Labate Remo e Lillo Foti ex presidente della Reggina calcio Spa, non coinvolto in nessun procedimento penale. 
È poi il pentito Marco Marino che parla dei rapporti stretti tra i Labate e la società calcistica, facendo riferimento al fatto che i Labate volevano intromettersi nel tesseramento dei calciatori. Infatti lo stesso Marino aveva proposto a Pietro Labate di prendere in considerazione il fratello, 22enne che giocava a calcio in una squadra locale, ma Labate gli disse che era ormai grande ma che se lo avesse saputo prima avrebbe sicuramente potuto fare qualcosa. 

Carlotta Tomaselli

« ARCHIVIO