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10:00:00 - 14 GENNAIO 2016

La Grande Autorità Portuale d’Italia: Delrio accorpa Gioia Tauro a Messina

Calabria e Sicilia avranno un futuro congiunto

La Grande Autorità Portuale d’Italia: Delrio accorpa Gioia Tauro a Messina -

Renzi si appresterà a siglare oggi o al massimo domani l’accordo che vedrà il “matrimonio” tra Calabria e Sicilia, o meglio tra le due autorità portuali delle sponde. Da un lato Messina e Milazzo, dall’altro Gioia Tauro, Vibo Valentia, Reggio Calabria. Che insieme sono destinate a divenire l’area portuale più grande d’Italia con quello che dovrebbe essere una grande novità: lo Stretto come porta del mediterraneo in Europa e la “Autority Mare Tirreno Meridionale”.
Nei giorni scorsi è circolata la bozza definitiva varata dal ministero delle Infrastrutture Graziano Delrio, un documento in cui il governo ha preso in sostanza atto che non si poteva dividere in due lo Stretto, consegnando così Messina e Milazzo a Catania e Augusta e separando il Porto di Gioia Tauro. 
Se questa unione di interesse verrà davvero fatta, Calabria e Sicilia potranno davvero iniziare a dialogare in un unico senso. Così nascerebbe la più grande Autorità Portuale d’Italia “l’Autority del Mar Tirreno Meridionale”, tra Gioia Tauro, Crotone porto vecchio e nuovo, Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Messina, Tremestieri, Vibo Valentia e Reggio Calabria. 
La nuova Autority potrebbe vantare già due primati nazionali, come: il traffico di container e quello del traffico crocieristico. Si appresterebbe così a giocare un ruolo strategico nella concorrenza con gli altri Porti del Mediterraneo .
La nota dolente è che Gioia Tauro perderà così l’autonomia funzionale e soprattutto progettuale che avrebbe avuto se fosse stata messa alla testa della filiera calabrese. Invece l’intera regione  verrà sacrificata e accorpata a Messina che ne diventerà la parte più autorevole non fosse altro perché è la più ampia area urbana ed ha un’antica esperienza portuale. 
Nessuna delle altre autorità portuali del paese mostra le anomalie e le incongruenze del “Mare tirreno meridionale”. Trieste non ne ha voluto sapere di accorparsi a Venezia: Neanche Ravenna ha voluto saperne: l’Emilia e Romagna di Delrio non s’è certo fatta mettere sotto ed ha conservato l’autonomia. Ma loro stanno al Nord, quindi è più facile spostare Crotone e Corigliano nel Tirreno.

Carlotta Tomaselli

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