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15:34:00 - 14 GENNAIO 2016

'Ndrangheta: Coop, giovani rinunciano a lavoro dopo minacce

'Ndrangheta: Coop, giovani rinunciano a lavoro dopo minacce  -

"No grazie non sono più interessato al lavoro che mi propone. Vengono, si presentano, fanno il colloquio poi rinunciano. Il fenomeno riguarda soprattutto i cosiddetti lavoratori in conto terzi e in particolare gli scuotitori di ulivi, cioè coloro che hanno delle macchine agricole a cui offriamo lavoro. Abbiamo fatto appelli anche a organizzazioni di categoria. Inutile... rinunciano". Lo afferma, in esclusiva con Eleonora Daniele e Klaus Davi per Storie Vere, Domenico Luppino, titolare della Cooperativa "Giovani in Vita" di Reggio Calabria, in un servizio che andrà in onda prossimamente su Rai Uno e del quale è stata fornita un'anticipazione.
"Più volte - aggiunge - abbiamo fatto anche annunci. Ne abbiamo chiamati a decine. Si presentano, fanno il colloquio e poi si eclissano con le motivazioni più assurde: piove, maltempo, c'è stato il terremoto, sono malato, mio nonno non sta bene... Rinunciano dopo avere chiesto conto a chi regge il territorio. La gente sarebbe allettata da questo lavoro. In questo momento - spiega Luppino - stiamo lavorando su quasi 500 ettari di uliveti. Sarebbe un lavoro importante in una terra con una disoccupazione così alta. Evidentemente la forza dell'assoggettamento è più forte della necessità".
Luppino racconta che "i Clan sono arrivati a bruciarci gli ulivi proprio mentre cercavamo di spegnere il fuoco ad altre piante. Ma non ci sentiamo abbandonati dallo Stato. L'attuale giunta regionale della Calabria si è interessata molto a noi e ci sta aiutando".

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