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11:46:00 - 27 GENNAIO 2016

SAN FERDINANDO: BASTA AI GHETTI, PRESTO IMPORTANTI INTERVENTI NELLE TENDOPOLI

SAN FERDINANDO: BASTA AI GHETTI, PRESTO IMPORTANTI INTERVENTI NELLE TENDOPOLI -

Basta al degrado. La Prefettura di Reggio Calabria è stata chiara, ieri nel corso di un incontro per discutere della situazione dei migranti nella Piana di Gioia Tauro, a San Ferdinando è necessario voltare pagina. Mettere finalmente la parola fine al degrado e alla disperazione che negli ultimi anni sembrava regnare sovrana tra gli extracomunitari impegnati nella raccolta degli agrumi nell'agro  rosarnese. Per uscire dall'emergenza è stato stilato un programma operativo.  Alla riunione hanno preso parte il prefetto Claudio Sammartino, i rappresentanti delle forze dell'ordine, il numero uno della protezione civile calabrese Carlo Tansi, il ministero dell'interno Carmine Valente e i commissari straordinari del Comune di San Ferdinando. Si inizierà, quasi subito, con una intensa opera di bonifica del sito che vedrà la rimozione dei fatiscenti ripari di fortuna, la sostituzione delle tende deteriorate, il ripristino dei servizi igenico-sanitari e la messa in sicurezza del campo. Il Ministero dell'Interno si è impegnato, inoltre, a valutare accuratamente la richiesta di contributo dei Comuni di San Ferdinando e Rosarno. La Regione ha già stanziato 300.000 euro e fornirà nuove tende che saranno montate anche con l'aiuto delle associazioni di volontariato. Anche la Provincia ha dato del suo con la messa a disposizione di 10 mila euro. Aiuto è stato promesso, infine, dalla Croce Rossa Nazionale. Lo sguardo è rivolto al futuro, si mira a politiche regionali di integrazione e  a bandi per contributi ai produttori che utilizzano manodopera stagionale straniera.
Gli interventi saranno programmati a breve, subito dopo la firma del protocollo utile a monitorare la situazione. "L'obbiettivo, ha detto il prefetto Sammartino, è una sistemazione dignitosa degli immigrati con politiche di sistema e integrazione, superando l'attuale grave condizione degradante per l'umanità oltre che per le persone coinvolte". 

ALESSANDRA BEVILACQUA

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