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Scovati in un bunker i boss Crea e Ferraro

11:23:00 - 29 GENNAIO 2016

'NDRANGHETA: CATTURATI I DUE SUPER LATITANTI CREA E FERRARO

'NDRANGHETA: CATTURATI I DUE SUPER LATITANTI CREA E FERRARO  -

Si è conclusa all'alba la latitanza di Giuseppe Crea e Giuseppe Ferraro, catturati dagli uomini della Squadra Mobile di Reggio Calabria, guidati da Francesco Rattà, con il supporto della prima divisione dello Sco diretta da Andrea Grassi.
I due latitanti, dopo anni di nascondigli e fughe, sono stati scovati dagli investigatori in un bunker, dotato di tutti i confort, nascosto dentro un costone di roccia ad Agro di Maropati, una contrada fra Rizziconi e Melicucco,in una parte inaccessibile della Piana.
 "Dietro c'è un lavoro enorme" afferma il procuratore aggiunto Gaetano Paci, non riuscendo a nascondere la soddisfazione per l'operazione che ha portato anche al rinvenimento di un enorme arsenale pieno di armi.
 Nel nascondiglio i poliziotti, nel momento dell'irruzione, secondo quanto ha riferito il questore di Reggio Calabria, Grassi, che ha diretto l'operazione che ha portato ai due arresti, hanno trovato un fucile mitragliatore, una decina di fucili di vario tipo ed un consistente quantitativo di pistole. Le armi rappresentavano, secondo gli investigatori, uno degli arsenali delle cosche di riferimento dei due latitanti.
Giuseppe Crea, figlio prediletto di Teodoro "Toru" Crea, è infatti considerato il vertice dell'omonimo clan di Rizziconi. Stratega lucido e determinato degli investimenti dei clan, Giuseppe Crea per  gli inquirenti è anche un killer efferato, capace di guadagnarsi i gradi da capo sporcandosi le mani. Secondo alcune ipotesi investigative sarebbe stato lui ad uccidere Francesco Inzitari, figlio appena diciottenne di Pasquale, ex consigliere provinciale, condannato in via definitiva come concorrente esterno della cosca Mammoliti-Rugolo.
Dal giugno scorso, le cose si erano fatte più difficili per il boss latitante. L'operazione Deus della Dda di Reggio Calabria aveva infatti smantellato la rete di fiancheggiatori che ne agevolava la latitanza, ma Crea era riuscito a sfuggire ancora agli investigatori.
Da ancor più tempo, quasi diciotto anni, durava invece la latitanza dell'altro boss finito in manette. Si tratta del capo storico dei Ferraro Raccosta, boss di Oppido Mamertina, sfuggito non solo agli investigatori ma anche alla cruenta faida che dagli anni Ottanta vede il suo clan in guerra con quello dei  Mazzagatti- Polimeni - Bonarrigo. Un conflitto sopito per lungo tempo, ma che nel 2012 ha fatto registrare una nuova recrudescenza, dopo l'omicidio di Domenico Bonarrigo, capo del clan avversario dei Ferraro Raccosta.
È stato lo stesso Giuseppe Ferraro - secondo gli investigatori - a sacrificare gli uomini della sua famiglia che avevano usato turbare la pax mafiosa, consegnandoli ai Mazzagatti- Domenico- Bonarrigo, che li uccisero uno dopo l'altro. Uno di loro, Francesco Raccosta, è stato dato in pasto ai maiali ancora vivo.
"Adesso - commenta il procuratore capo della Dda reggina, Federico Cafiero de Raho - che il territorio è stato liberato da questi due pericolosi latitanti, invito le persone a farsi avanti e collaborare per far luce sui loro crimini, come l'omicidio di Francesco Maria Inzitari. Questa operazione è la dimostrazione di come la Dda non abbia dimenticato la promessa di far luce sull'uccisione del diciottenne, che rimane uno degli episodi più gravi ed efferati avvenuti in questa terra, maturato in un contesto di 'ndrangheta che chiama direttamente in causa il clan Crea e il suo reggente"
De Raho sottolinea che l'arresto dei due latitanti "dimostra per l'ennesima volta la profonda sinergia fra la Dda di Reggio Calabria e la Polizia di Stato, in particolare la Squadra Mobile e lo Sco. È questo rapporto di massima collaborazione ad assicurare l'arrivo di risultati come quello di oggi".
"In pochi giorni la polizia di Stato ha ottenuto un altro successo investigativo a Reggio Calabria", dichiara il capo della polizia Alessandro Pansa. "L'operazione conclusa oggi - aggiunge  - testimonia lo straordinario impegno della polizia di Stato nella lotta alla criminalità organizzata". "Un ringraziamento - conclude Pansa - va a tutti i poliziotti che con grande senso del dovere e spirito di sacrificio lavorano quotidianamente per garantire la legalità e il vivere civile".
"Oggi è un'altra bella giornata per tutti e per il Paese, perché oggi la giustizia ha vinto ancora una volta e ha vinto in modo eclatante" afferma il Ministro Angelino Alfano.

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