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15:51:00 - 29 GENNAIO 2016

'Ndrangheta: arresto latitanti, 'liberare dai latitanti il territorio e chiamare i cittadini ad una maggiore partecipazione'

'Ndrangheta: arresto latitanti, 'liberare dai latitanti il territorio e chiamare i cittadini ad una maggiore partecipazione' -

Sono ritenuti "pericolossissimi" Giuseppe Ferraro e Giuseppe Crea, i due latitanti arrestati dalla squadra mobile di Reggio Calabria, i quali, secondo gli investigatori avrebbero avuto un ruolo nell'omicidio del diciottenne Francesco Maria Inzitari, figlio dell'imprenditore e politico Pasquale Inzitari, condannato per concorso estero in associazione mafiosa, nonché nipote di Giuseppe Princi, l'imprenditore di Delianuova assassinato con un'autobomba a Gioia Tauro. I particolari dell'operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, il Questore, Raffaele Grassi, il capo della Prima Divisione dello Sco, Andrea Grassi, ed il capo della squadra mobile, Francesco Rattà. "E' un risultato davvero importante - ha detto Cafiero De Raho - non solo perché lo Stato mette in condizione di non nuocere due pericolosissimi criminali, ma perché rappresenta un segnale forte, soprattutto ai cittadini di Rizziconi, che hanno visto il loro comune sciolto per infiltrazioni mafiose. Un unico obiettivo: liberare dai latitanti il territorio e chiamare i cittadini ad una maggiore partecipazione alla vita civile e democratica. Credo che il lavoro che lo Stato sta facendo a Reggio Calabria e nella sua provincia, impiegando le sue migliori risorse umane, stia cominciando a dare risultati interessanti". Di intervento "difficile e pericoloso" ha parlato Andrea Grassi, dirigente dello Sco, mentre il capo della squadra mobile reggina, Francesco Rattà, riferendosi agli arrestati, li ha definiti 'pericolosissimi e con un ruolo, in particolare Crea, nell'omicidio di Francesco Maria Inzitari, compiuto nel 2009". Gaetano Paci, procuratore aggiunto della Dda e responsabile del coordinamento della fascia tirrenica della provincia di Reggio Calabria, ha parlato di "operazione di pura polizia giudiziaria, eseguita con sofisticati mezzi di controllo a distanza". 

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